Gigante (Il) - Giant
Regia: | George Stevens |
Vietato: | No |
Video: | Warner Home Video (Gli Scudi) |
DVD: | Warner Home |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | Storia del cinema |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | Basato sul testo di Edna Ferber |
Sceneggiatura: | Fred Guiol, Ivan Moffat |
Fotografia: | William C. Mellor |
Musiche: | Dimitri Tiomkin |
Montaggio: | William Hornbeck |
Scenografia: | Boris Leven |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Elizabeth Taylor (Leslie Lynnton), Rock Hudson (Bick Benedict), James Dean (Jett Rink), Mercedes Mccambridge (Luz Benedict), Chill Wills (Zio Bawley), Carroll Baker (Luz Benedict Ii), Dennis Hopper (Jordan Benedict Iii), Sal Mineo (Angel Obregon Ii), Rod Taylor (Sir David Karfrey) |
Produzione: | Warner B |
Distribuzione: | Non reperibile in pellicola |
Origine: | Usa |
Anno: | 1956 |
Durata:
| 198’
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Trama:
| Bick, sposato con Lessie, vive felice nel Texas. L'uomo ,un ricco allevatore, ha tra i suoi braccianti Jett, il quale è innamorato della moglie, benchè si renda conto che il suo sentimento è senza speranza. Ereditato un terreno e trovatovi dei giacimenti di petrolio, Jett, divenuto ricco, cerca di conquistare la donna.
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Critica 1: | Malgrado la sua insolita lunghezza, il film si segue con interesse, anche se nella seconda parte il ritmo narrativo è piu' lento. Il lavoro è ben costruito e i caratteri, vigorosamente disegnati, riescono convincenti. Accorta e sensibile la regia; buona la recitazione, efficace l'interpretazione; buono il colore. |
Autore critica: | |
Fonte critica | Segnalazioni Cinematografiche |
Data critica:
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Critica 2: | Rick Benedict, barone del bestiame del Texas, sposa Leslie Lynnton, bella e ricca ragazza del Maryland. Jett Rink, bracciante innamorato senza speranza di Leslie, scopre il petrolio in un terreno ereditato. Molti anni dopo, per prendersi una rivincita, Jett, ormai ricchissimo, corteggia una giovane Benedict. Da un romanzo di Edna Ferber (1887-1968) un Via col vento alla texana. Saga familiare, affresco storico-sociale, melodramma con tanti temi al fuoco: razzismo, matrimoni misti, bigottismo, conflitti tra generazioni, ossessioni psicoanalitiche. J. Dean ruba il film alla coppia Hudson-Taylor e ha almeno due scene memorabili. 7 nomination e un Oscar per la regia. Scritto da Fred Guiol e Ivan Moffat. Ultimo film di Dean, almeno in due momenti sostituito da una controfigura. |
Autore critica: | |
Fonte critica: | Kataweb Cinema |
Data critica:
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Critica 3: | Dal romanzo di Edna Ferber. Anni Venti: Rock Hudson, nella parte dell'ultimo dei Benedict, che possiede uno dei più vasti ranch del Texas, arriva nel Mariland per comprare un cavallo. Torna a casa anche con una moglie, Liz Taylor. La ragazza alle prime sembra non riuscire a inserirsi in quella realtà tanto diversa, ma poi a poco a poco, diventa una vera texana. Passano gli anni, arrivano i figli, i bovini vengono sostituiti dal petrolio. Benedict accetta a fatica la nuova realtà, ma alla fine deve piegarsi, anche per la spinta di un suo ex dipendente, James Dean, ambizioso e intelligente, che per primo trova il petrolio. Nel frattempo nessuno dei progetti di Benedict si è realizzato, soprattutto per i figli, che prendono strade diverse e inaspettate, comunque lontane dall'azienda. I due protagonisti, si ritrovano anziani e legati più che mai, coi nipotini che giocano intorno a loro, a ricordare il passato. Stevens veniva dal leggendario Shane e intendeva costruire l'epica di un cambiamento, un po' alla Via col vento. Benissimo fotografato, con quella casa ricostruita nella pianura texana, perennemente sostenuto dalla colonna sonora di Dimitri Tiomkin, che ha la forza di una sinfonia classica, capace di rappresentare la sensazione di un momento iniziale, duro ed eroico che sarebbe poi sfociato nel benessere generale del paese più ricco del mondo. Potente ed epico è il tema che accompagna Dean che misura a passi il suo piccolo podere, dal quale trarrà il petrolio. Il Gigante è un meraviglioso film pieno di errori e squilibri (anzi, i film sembrano due). Ma è leggenda. Così com'è "cinema" l'anomalia James Dean, talento grezzo e assoluto, intollerabile nei gesti e nella "maniera", tuttavia presenza pronta, a sua volta, per la leggenda, anche "grazie" alla morte prematura dell'attore proprio mentre stava terminando le riprese. L'antologia delle sequenze "necessarie e sufficienti" del cinema, comprende senz'altro il momento in cui Dean si fa inondare dal petrolio che finalmente schizza dal sottosuolo. |
Autore critica: | |
Fonte critica: | mymovies.it |
Data critica:
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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