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Tarzan di gomma - Bubber Tarzan

Regia:Soeren Kragh Jacobsen
Vietato:No
Video:Regione Lombardia
DVD:
Genere:Commedia
Tipologia:Diventare grandi, Infanzia di ogni colore
Eta' consigliata:Scuole elementari; Scuole medie inferiori
Soggetto:Tratto dal romanzo di Ole Lund Kirkegaard
Sceneggiatura:Hans Hansen, Soeren Kragh Jacobsen
Fotografia:Leif Barney Fick, Dan Laustsen
Musiche:Kenneth Knudsen
Montaggio:Anders Refn
Scenografia:
Costumi:
Effetti:
Interpreti:Otto Brandenburg, Terese Damsholt, Susanne Heinrich, Kjeld Lofting, Jens Okking, Hardy Rafn, Lars Ranthe, Kirsten Rolffes, Peter Schroder, Alex Svanbjerg
Produzione:Metronome Productions A S Copenaghen
Distribuzione:Non reperibile in pellicola
Origine:Danimarca
Anno:1981
Durata:

90'

Trama:

Ivan è un bambino docile e buono ma che già soffre, in modo angoscioso e remissivo, i suoi primi rapporti con la realtà: innanzitutto con il mondo della scuola, poi con la famiglia; cioè con le due componenti essenziali dell'educazione e della formazione umana, ma che spesso diventano diseducative. Esse, infatti, vorrebbero fare di Ivan un uomo secondo la caratteristica che stoltamente si presuppone alla base: la forza fisica, la muscolosità. Sfortunatamente Ivan non possiede tale requisito; e allora deve essere in qualche modo punito per questa sua deficienza. Così avviene che i compagni di scuola gli fanno ogni sorta di scherzi, a volte anche pericolosi, pur di schernirlo e tenerlo lontano da loro. Gli insegnanti o si disinteressano al suo apprendimento o, addirittura, favoriscono e partecipano al comportamento dell'intera scolaresca. I suoi genitori, come ormai avviene di regola, o non hanno il tempo per preoccuparsi di lui, troppo indaffarati nel lavoro, oppure, dovendo il padre salvare la faccia, finge di essere severo, di interessarsi alla sua vita di scuola, di dargli il tipo di formazione di tutti i genitori deboli che compensi, infine, le loro deficienze: quella, appunto, che gli permetta di viaggiare in mezzo a vasi di ferro, senza il pericolo di rompersi. E così lo conduce nel bosco a far ginnastica, gli fa leggere i giornaletti sulle avventure dell'eroe della forza, Tarzan; gli compera addirittura una sveglia le cui ore vengono fatte scoccare dalla clava dello stesso Tarzan. (Cose tutte, queste, che possiamo prendere a simbolo di una specie di lavaggio di cervello compiuto dai mass-media a discapito dei bambini e degli adolescenti). Ma Ivan è un bambino sensibile che questo stato di cose porta a una specie di misantropia e di rifiuto della realtà; tuttavia egli rivela già una certa personalità: più volte si ribella al padre, fa cadere la sveglia dalla finestra e, comunque, in uno dei momenti più belli del film, chiuso dentro un baraccone del porto, sogna la rivincita sui suoi compagni, sugli insegnanti, sui genitori. Rifiutando la gente, egli mostra - com'è naturale - di voler bene agli oggetti e agli animaletti (si rifiuta perfino di schiacciare una mosca capitata nella tazza del latte). Tra le persone, gli diviene amico solo un operaio del porto che diventa spesso giocherellone insieme a lui, insegnandogli a guidare la gru e tante altre cose. Ivan è felice: e il giorno del suo compleanno lo vuole con se, unico amico, colui che gli ha fatto capire che nella vita ognuno è capace di fare qualcosa.

Critica 1:Molti film hanno trattato in modo attento, intelligente e significativo il tema dell'handicap, della malattia mentale e/o della "diversità" di un soggetto anche perchè semplicemente non omologato al gruppo.
Ivan Olsen è un bambino di otto anni a cui piace sognare e fantasticare. Perseguitato dai suoi compagni di scuola, non trova conforto neanche a casa, dove il padre, fanatico di Tarzan, lo disprezza. Ivan si rifugia in un container su una barca alla periferia della città. Qui stringe una forte amicizia con un operaio, Ole. L'uomo aiuterà Ivan a vendicarsi di tutte le angherie subite, ma gli farà anche capire che per vivere bene occorre cercare il meglio che ogni persona ha dentro di sè.
Autore critica:
Fonte criticacineuropa.org
Data critica:



Critica 2:
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Critica 3:
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Libro da cui e' stato tratto il film
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