Torna a casa, Jimi! - Smuggling Hendrix
Regia: | Marios Piperides |
Vietato: | No |
Video: | |
DVD: | in uscita settembre 2019 |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | La memoria del XX secolo, Minoranze etniche |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | |
Sceneggiatura: | Marios Piperides |
Fotografia: | Christian Huck |
Musiche: | Kostantis Papakostantinou |
Montaggio: | Stylianos Costantinou |
Scenografia: | |
Costumi: | Maria Karapouliou |
Effetti: | |
Interpreti: | Adam Bousdoukos (Yiannis), Fatih Al (Hasan), Vicky Papadopoulou (Kika), Özgür Karadeniz (Tuberk), Giannis Kokkinos (l'ufficiale della polizia), Demetris Demetriou (la turista), Marios Stylianou (Antonis), Tony Demetriou (Pambos) |
Produzione: | Amp Filmworks, Pallas Film |
Distribuzione: | Tucker Film |
Origine: | Cipro-Germania-Grecia |
Anno: | 2018 |
Durata:
| 92'
|
Trama:
| Nicosia. L'ultima capitale spaccata in due del pianeta. Secondo la legge, nessun animale, pianta o prodotto può essere trasferito dal settore greco di Cipro a quello turco. E viceversa. Così, quando il cane Jimi Hendrix attraversa accidentalmente la zona cuscinetto dell'ONU, il suo padrone rocchettaro Yiannis deve fare di tutto per riportarlo indietro. E "fare di tutto" significa una cosa sola, violare la legge, perché il povero Jimi è diventato automaticamente merce di contrabbando! La spericolata alleanza tra il greco Yiannis e il turco Hasan deciderà le sorti della partita.
|
Critica 1: | “La scritta in greco ‘Non dimenticare’ era scritta sui quaderni di scuola, letta da bambini di cinque anni, fino ai diciotto, e dopo la propaganda durante il servizio militare. Poi un giorno conosci un turco e scopri di essere come lui.”
Questa la testimonianza del regista greco-cipriota Marios Piperides, che nel suo Torna a casa, Jimi! 10 cose da non fare quando perdi il tuo cane a Cipro (...) racconta con sottile ironia l’assurda divisione di Nicosia, ultima capitale europea a vivere con un muro nel mezzo.
“È una storia che mi appartiene da tutta la vita. Sono nato a Nicosia nel 1975, con il muro dal ‘74, senza poterlo attraversare fino al 2003, quando hanno aperto il checkpoint. Conosci il tuo paese, lo stile architettonico, i palazzi, i volti, i nomi, ma per la prima volta lo vedi da un altro, diverso, punto di vista. È così che realizzi che sono persone simili, non nemici, a dividersi una piccola isola.”
E conclude: “È una situazione inaccettabile.”
Nel cast anche Adam Bousdoukos, già protagonista del cult Soul Kitchen (2009). “Sono nato ad Amburgo, da genitori greci emigrati negli anni ’60. Lì ho frequentato una scuola greca, studiando Grecia e Turchia. Poteva crearsi conflitto, dalla situazione storica, ma abitavo in un quartiere con molti ragazzi turchi, i miei migliori amici lo erano. Il mio presente era diverso, e i miei genitori mi hanno incoraggiato ad avere mentalità aperta.”
La pellicola ambisce a raccontare con tutta la leggerezza possibile una situazione drammatica: per legge il cane Jimi, una volta scappato oltre la ‘zona cuscinetto’, non può tornare indietro in qualità, seppure acquisita, di merce di contrabbando.
“La maggior parte delle scene sono girate nella parte greco-cipriota di Nicosia.” dice a proposito il regista. “Il problema di girare nella parte turco-cipriota era proprio che non potevamo portare il cane. Saremmo dovuti passare da Istanbul, farlo restare in quarantena e poi tornare indietro. Poche scene girate nella parte nord, ma il punto è che la città è la stessa, perciò non è stato difficile ricostruire lo scenario.”
“La questione di Nicosia” aggiunge l’attore protagonista, “è conosciuta e importante per tutti i Greci, anche quelli che, come me, sono cresciuti all’estero. Non avevo mai sentito sulla mia pelle cosa significa vivere in un paese diviso, dove una semplice passeggiata può essere fonte di problemi. Perciò la storia di Marios mi ha preso subito.”
Replica, al riguardo, lo stesso Piperides: “È l’idea alla base del film. Viene costruito un muro per protezione, lo facciamo da secoli, ma non funziona! Genera odio, divisione, sofferenze, e questo succede ai nostri personaggi. Solo accettando le rispettive differenze e idiosincrasie, si può trovare una soluzione.” Problema, questo, di diffusione mondiale: “Anche Trump, in America, propone una politica simile. Ma non ha senso imporre alle terze generazioni di una migrazione di abbandonare il paese dove sono nati e cresciuti, o di tornarsene in uno che non hanno mai visto.” |
Autore critica: | Andrea Giovalè |
Fonte critica | cinematografo.it |
Data critica:
| 11/4/2019
|
Critica 2: | Diretto e sceneggiato da Marios Piperides, Torna a casa, Jimi! racconta la storia di Yiannis, un musicista dissoluto, che progetta di lasciarsi alle spalle la Cipro in crisi di cui è originario per cercare una vita migliore all'estero. I suoi piani vengono però ritardati quando Jimi, il suo cane, fugge via e attraversa la zona tampone delle Nazioni Unite che divide la parte greca dell'isola da quella turca. Dal momento che lo scambio di animali tra le due parti è vietato, Yiannis è costretto a recuperare il cane con l'aiuto di Hasan, un colono turco, andando verso una serie di incontri con personaggi del tutto inaspettati.
Con la direzione della fotografia di Christian Huck, le scenografie di Mihalis Samiotis, i costumi di Maria Karapouliou e le musiche di Kostantis Papakonstantinou, Torna a casa, Jimi! è una commedie che gioca sui risvolti che possono avere i limiti, le recinzioni e i confini, sia reali sia immaginari, tra gli uomini e come questi possano essere superati trasformando in familiare qualcosa che prima rappresenta l'ignoto.
Ha dichiarato a proposito del suo film il regista e sceneggiatore: "Sono cresciuto nella parte greca dell'isola di Cipro dopo l'invasione turca del 1974. Durante l'infanzia ero subissato di aneddoti sui turchi, il nemico che ha inflitto atti barbari alla nostra comunità. Almeno, questo è quello che si raccontava e che ha dato forza al mio servizio militare obbligatorio, svolto nella metà degli anni Novanta. Per anni, ho potuto vedere da sopra i tetti l'altro lato di Nicosia e le montagne lontane, ho potuto sentire le moschee che chiamavano alla preghiera e assistere al cambio di guardia dei soldati turchi.
Sono stato un testimone oculare della divisione ma non ho mai avuto esperienze ravvicinate con l'altra metà dell'isola: ne ho solo sentito parlare da famigliari, insegnanti e mass media. Solo nel 2003, quando è stato aperto il primo check point tra le due diverse zone, ho potuto visitare la parte di patria che non avevo conosciuto nei miei tre decenni di vita. Ricordo ancora la prima volta che ho superato il confine. Nonostante lo avessi visto da lontano, tutto mi sembrava diverso, dagli edifici alle persone... Potrei definirla come una stranezza familiare. Negli anni successivi, sono tornato a sperimentare in prima persona la vita dall'altro lato, ho stabilito rapporti personali e legami professioni. Mi sono anche imbattuto in diverse storie, che vanno dal tragico all'assurdo, che hanno scatenato in me la voglia di raccontare qualcosa che potesse interessare tutti i ciprioti, sia greci sia turchi.
Torna a casa, Jimi! è una di quelle storie: basato su eventi reali, ci permette con il racconto della devozione di un uomo per il suo cane di trattare argomenti più seri. La sua trama, nel piccolo, riflette le complesse dinamiche sociali della realtà della moderna Cipro: dalle divisioni territoriali ai problemi complessi legati alla crisi economica, passando per la spinosa questione dei coloni turchi. |
Autore critica: | Filmtv.it |
Fonte critica: | |
Data critica:
|
|
Critica 3: | |
Autore critica: | |
Fonte critica: | |
Data critica:
|
|
Libro da cui e' stato tratto il film |
Titolo libro: | |
Autore libro: | |
|