Mio figlio il fanatico - My Son the Fanatic
Regia: | Udayan Prasad |
Vietato: | No |
Video: | Video Club Luce |
DVD: | |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | Giovani in famiglia, Migrazioni |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | Hanif Kureishi |
Sceneggiatura: | Hanif Kureishi; dal racconto "My Son The Fanatic" di Hanif Kureishi |
Fotografia: | Alan Almond |
Musiche: | Stephen Warbeck |
Montaggio: | David Gamble |
Scenografia: | |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Geoffrey Bateman (Ispettore Capo Fingerhut), Alison Burrows (prostituta), Gopi Desai (Minoo), Rachel Griffiths (Bettina), Akbar Kurtha (Farid), Bhasker Patel (Maulvi), Harish Patel (Fizzy), Om Puri (Parvez), Stellan Skarsgard (Schitz) |
Produzione: | Chris Curling |
Distribuzione: | Istituto Luce |
Origine: | Gran Bretagna |
Anno: | 1997 |
Durata:
| 88'
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Trama:
| A Bradford, nell'Inghilterra del nord, Parvez, tassista di origine pakistana, ama sentirsi molto "inglese". Il suo amico Fizzy, anche lui immigrato, ha fatto molti soldi con un ristorante. Parvez guadagna poco, ma le cose sembrano cambiare il giorno in cui sul taxi sale Schitz, uomo d'affari tedesco, che si fa accompagnare in giro per la città. Parvez, che è sposato con Minoo, frequenta una prostituta di nome Bettina, che dopo un po' presenta a Shitz, con cui ora si vede abitualmente. Farid, figlio adolescente di Parvez e Minoo, comincia ad avere comportamenti strani, lascia la sua ragazza inglese, deciso a condurre una vita ascetica. Parvez pensa che si tratti di droga ma ben presto capisce che il figlio ha preso la strada della religiosità fanatica. Farid convince il padre ad ospitare Maulvi, un religioso del Pakistan, che a poco a poco finisce per spadroneggiare dentro casa. Anche Schitz si approfitta di Parvez e gli fa organizzare un festino con Bettina e altre ragazze per alcuni uomini d'affari. Quando Farid, Maulvi e altri cominciano una campagna moralizzatrice per ripulire le strade, per Parvez la confusione diventa totale. Litiga prima col figlio che se ne va di casa, poi con la moglie che decide di tornare in India. Rimane così solo, senza sentirsi più né inglese né pakistano.
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Critica 1: | My Son the Fanatic é uno dei dieci racconti che compongono il volume “Love in a Blue Time” (1996), tradotto da Bompiani, dello scrittore anglo-pakistano Hanif Kureishi (1954). Non é uno dei migliori, forse anche perché é un abbozzo di racconto, il ritratto di Parvez - un tassista pakistano che ha trovato un lavoro e un decoroso benessere in Inghilterra - e dei suoi difficili rapporti col figlio che s'è improvvisamente votato al fondamentalismo islamico e al rifiuto della cultura occidentale. Dopo aver fornito a Frears il libretto di My Beautiful Laundrette (1985), Kureishi ha sviluppato quel racconto in una sceneggiatura. L'ha ambientata a Bradford, centro laniero dello Yorkshire, ma, visto il film, ha un'importanza relativa. Ha dato più spazio e spessore alle figure appena schizzate nel racconto e ne ha inventate almeno tre di un certo peso nell'azione: l'uomo d'affari tedesco Schits (Stellan Skarsgard. che in un cartello all'aeroporto diventa ironicamento Shits), il pakistano Fizzy che s'è arricchito con un ristorante e il capo religioso musulmano Maulvi che il figlio Farid (Akbar Kurtha) gli installa in casa. Fin qui, nulla da eccepire. Il tema centrale del film é, infatti, il fulcro della narrativa di Kureishi: i problemi e i conflitti dell'assimilazione della cultura e dei costumi occidentali (britannici) da parte degli immigranti asiatici (hindu e pakistani). Ne esce un'interessante galleria di personaggi che rappresentano le varie facce dell'integrazione. La trovata di Kureishi é quella di ribaltare i tradizionali ruoli del conflitto: é la generazione dei figli a difendere i valori e le radici della cultura originaria contro quella dei genitori che si sono ormai assimilati. Nel racconto é accennata con ellittica e tenera sapienza l'amicizia tra il tassista e una prostituta che ogni notte si fa accompagnare a casa, alla periferia della città. Qui casca l'asino. Nel film l'amicizia diventa un amore, una passione. Illecita e peccaminosa, ma anche fatale giacché i due progettano persino di partire insieme per rifarsi una vita.(…) Raccontato dal punto di vista di Parvez, My Son the Fanatic ha in Om Puri, celebre attore indiano con più di cento film e molti premi alle spalle un protagonista di ammirevole intensità. |
Autore critica: | Morando Morandini |
Fonte critica | Il Giorno |
Data critica:
| 16/5/1998
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Critica 2: | |
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Data critica:
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Critica 3: | |
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Libro da cui e' stato tratto il film |
Titolo libro: | (My Son the Fanatic (Racconto) "Da Love in a Blue Time" |
Autore libro: | Kureishi Hanif |
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