Napoletani a Milano -
Regia: | Eduardo De Filippo |
Vietato: | No |
Video: | Fonit Cetra Video, Gruppo Editoriale Bramante |
DVD: | |
Genere: | Commedia |
Tipologia: | Il lavoro |
Eta' consigliata: | Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori |
Soggetto: | Age, Eduardo De Filippo, Furio Scarpelli |
Sceneggiatura: | Age, Eduardo De Filippo |
Fotografia: | Leonida Barboni |
Musiche: | Renzo Rossellini |
Montaggio: | |
Scenografia: | Piero Filippine |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Rosario Borelli (Sivieri), Irma Capece Minatolo (Wilma), Baldassare Caruso (Antonio Papasso), Tina Castigliano (Donna Irene), Eduardo De Filippo (Don Salvatore), Anna Maria Ferrero (Nannina),
Giovanni Filidoro (Antonio Esposito), Franca Gandolfi (una signora), Laura Gore (Rosetta), Sonia Holm (Signora Vittorini), Frank Latimore (Ing. Enrico Parenti), Eugenio Maggi (Antonio, "Il Federale"), Francesco Penza (Tommaso Piccirillo), Giuseppe Pica (Avv. Nocera), Giovanni Riccardi (Antonio), Luigi Russo (Vincenzino), Vittorio Sanipoli (Giovanni, capo operai), Guido Zinchetti (Alberto Di Gennaro) |
Produzione: | Virtus Film- Produzioni Volonteri |
Distribuzione: | Cineteca Nazionale |
Origine: | Italia |
Anno: | 1953 |
Durata:
| 100’
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Trama:
| Una società milanese ha acquistato, alla periferia di Napoli, un terreno sul quale intende ostruire uno stabilimento industriale. Su quel terreno vivevano in miserabili abituri molte famiglie, che ora debbono sloggiare. Cinque vecchi si ostinano a rimanere asserragliati nella loro catapecchia: ma in seguito ai lavori di sterro la vecchia casa crolla improvvisamente, seppellendo sotto le sue rovine gli abitatori. Il triste caso provoca una mezza rivoluzione e il giovane ingegnere milanese, che dirige i lavori, ne sarebbe forse la vittima, se Nannina, una ragazza del rione, non lo salvasse nascondendolo in casa sua. Calmati gli animi, Salvatore, la figura più popolare del rione, pensa di trar partito dall'accaduto: approfittando della identità dei nomi, trova, per ognuno dei defunti, un certo numero di falsi parenti, che, sotto la sua guida, si recano a Milano per reclamare gli indennizzi. Gli industriali abboccano; ma, invece di denaro, offrono ai reclamanti del lavoro. Per non sfigurare, i napoletani accettano e ben presto si dimostrano ottimi lavoratori. Non solo, ma quando la fabbrica deve sospendere l'attività per mancanza di materia prima, saranno i napoletani che, rivolgendosi ai compatrioti emigrati in tutto il mondo, otterranno i necessari aiuti, salvando così la situazione.
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Critica 1: | Salvatore, dopo aver messo insieme un gruppo di falsi parenti delle vittime del crollo di una catapecchia di cui è moralmente responsabile una società milanese , si reca a Milano a reclamare indennizzi. La ditta è d'accordo, ma offre lavoro. Gli accoliti della Lega Lombarda dovrebbero vedere questo film di De Filippo, un po' verboso e discontinuo, ma divertente, originale. Un'occasione per godersi l'ottima interpretazione di De Filippo. |
Autore critica: | |
Fonte critica | Il Morandini – Dizionario dei film, Zanichelli |
Data critica:
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Critica 2: | A differenza di altri lavori di Eduardo, qui non si tratta di "teatro filmato", ma di un'idea nata per il cinema e sviluppata seguendo tempi e logiche squisitamente cinematografiche. Il regista osa stilisticamente, al punto di arrivare ad un'inquadratura del pianeta Terra (ovviamente si tratta di un effetto speciale!). Parlo della scena in cui i napoletani scrivono ai loro parenti sparsi per il mondo chiedendo un aiuto economico. Insomma, l'unità di luogo teatrale è stata a dir poco superata! Ma il valore del film sta soprattutto nel suo contenuto: nelle riflessioni sociologiche che vengono proposte da Eduardo, e nell'idea, surreale ma significativa, di andare in tram da Posillipo a Piazza del Duomo! Un film da riscoprire. |
Autore critica: | Vincenzo Manna |
Fonte critica: | distopia.it |
Data critica:
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Critica 3: | Una società milanese ha acquistato, alla periferia di Napoli, un terreno sul quale intende costruire uno stabilimento industriale. Su quel terreno vivono in miserabili abituri molte famiglie, che ora debbono sloggiare. Cinque vecchi si ostinano a rimanere asserragliati nella loro catapecchia, ma in seguito ai lavori muoiono sotto il crollo della loro casa. Il triste caso provoca una mezza rivoluzione. Calmati gli animi, Salvatore, la figura più popolare del rione, pensa di trar partito dall'accaduto: approfittando dell'identicità dei nomi, trova, per ognuno dei defunti, un certo numero di falsi parenti, che, sotto la sua guida, si recano a Milano per reclamare gli indennizzi. Gli industriali abboccano; ma, invece di denaro, offrono ai reclamanti lavoro. Per non sfigurare, i napoletani accettano e ben presto si dimostrano ottimi lavoratori. Non solo, ma quando la fabbrica deve sospendere l'attività per mancanza di materia prima, saranno i napoletani che, rivolgendosi ai compatrioti emigrati in tutto il mondo, otterranno i necessari aiuti, salvando così la situazione. |
Autore critica: | Antonio Medici, Fiorano Rancati (a cura di) |
Fonte critica: | Immagini dal lavoro, Ediesse |
Data critica:
| 2001
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Libro da cui e' stato tratto il film |
Titolo libro: | |
Autore libro: | |
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