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Dante's Peak - La furia della montagna - Dante's Peak

Regia:Roger Donaldson
Vietato:No
Video:Cic Video
DVD:
Genere:Drammatico
Tipologia:Natura e ambiente
Eta' consigliata:Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori
Soggetto:Leslie Bohem
Sceneggiatura:Leslie Bohem
Fotografia:Andrzej Bartkowiak
Musiche:John Frizzell,James Newton Howard
Montaggio:Conrad Buff, Tina Hirsch, Howard Smith
Scenografia:Dennis Washington
Costumi:
Effetti:
Interpreti:Pierce Brosnan, Jeremy Foley, Linda Hamilton, Jamie Renee Smith
Produzione:Gale Anne Hurd, Joseph M. Singer per Pacific Western, Universal City Studios Inc.
Distribuzione:Uip
Origine:Usa
Anno:1997
Durata:

112'

Trama:

Il ricercatore Harry Dalton viene inviato a studiare l'attività sismica nei pressi di Dante's Peak, cittadina nel nord degli Stati Uniti dove è sindaco Rachel Wando, che gestisce un locale di ristoro ed è madre separata. Harry ben presto recepisce attraverso accurati esami i segnali inconfondibili di quel tipo di attività che precede un'eruzione. Ne informa il sindaco che però, avendo appena siglato un accordo economico con un uomo d'affari, vorrebbe non diffondere allarmismi. Rachel però è costretta ad ammettere la realtà delle cose e, durante un'assemblea generale dei cittadini, mentre arrivano le prime scosse, cerca di evitare il panico dilagante. Una nuvola di cenere sovrasta la montagna e si avvicina alla città. Quando il sisma comincia a dilagare, Harry aiuta Rachel a raggiungere i due figli che erano andati a casa della nonna Ruth. Il gruppo affronta situazioni difficilissime, sempre in bilico tra la vita e la morte. È la nonna a perdere la vita in mezzo ad acque inquinate dalla lava, mentre gli altri riescono a sfuggire al pericolo. Quando la nuvola si placa e torna la calma, Harry propone a Rachel e ai ragazzi di partire tutti insieme, come una nuova famiglia.

Critica 1:Il vulcanologo Harry avvisa gli abitanti di Dante's Peak, ridente cittadina adagiata sotto un potente vulcano, dell'imminente pericolo ma non viene creduto (il turismo prima di tutto), il secondo tempo del film-mammut di Roger Donaldson offre una impressionante sequela di horror effetti meteorologici. Un finimondo vecchio stile, modellato sull'esempio insuperabile di Pompei, ma divertente come un fuoco d'artificio, con il cataclisma che si abbatte in dolby stereo sulle vittime designate (perirà lo scienziato cinico e stolto), mentre l'eroe fugge in una resistente jeep, sfidando le ire degli elementi, con la nuova famigliola, la sindachessa bionda e abbandonata e i suoi due rampolli. Muore giusto la nonna per non creare problemi. La furia della natura - non è buona, però avvisa - si abbatte con tutta la potenza divina della Universal sull'isteria collettiva in un crescendo di piogge di lava, terremoti, nubifragi, colate di fuoco, laghetti acidi, nebbie grigio fumo poco raccomandabili, mentre le strade si squarciano inghiottendo i modellini delle auto in fuga. Un giorno dell'apocalisse largamente annunciato - i due poveri amanti carbonizzati nel laghetto - ma, per volere di suspense hollywoodiana, ritenuto improbabile. Quando infine Linda Hamilton (che ebbe già i suoi guai con Terminator) e i pupi restano sotto le macerie, un trasmettitore della Nasa farà il miracolo. Tutti salvi, presto in Florida. Nel cinema quasi nulla si crea e quasi nulla si distrugge. Kolossal che segna la rinascita del catastrofico adrenalinico dopo Twister e prima delle anaconde, del Titanic e dei nuovi dinosauri di Spielberg, Dante's Peak, la furia della montagna, scritto da Leslie Bohem (usa a offrire monosillabi a Van Damme e Stallone), è un'avventura che si espone ai ricatti sentimentali come ai vecchi tempi di Krakatoa e Il diavolo alle 4. Pierce Brosnan si comporta come 007 e nel mezzo del disastro, con la lava che gli cola nel collo, lo sguardo precoitale e la terra che si squarcia sotto i piedi, continua a dire: “Va tutto bene, cara, stai tranquilla”, come fosse nel cinema anni Cinquanta. Se sulla psicologia e sociologia si ridacchia assai, il film si riscatta nella “poetica” degli effetti speciali, appositamente datati, con dighe, cascate e sciacquoni a volontà e la montagna che sembra crollare proprio addosso a te che stai in platea in simil effetto 3D. Recuperare, per divertirsi, un cuore giovane, basta non essere claustrofobici.
Autore critica:Maurizio Porro
Fonte criticaCorriere della Sera
Data critica:

13/4/1997

Critica 2:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Critica 3:
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Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
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