Lenny - Lenny
Regia: | Bob Fosse |
Vietato: | 18 |
Video: | Warner Home Video (Gli Scudi) |
DVD: | |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | Storia del cinema |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | Julian Barry, Bob Fosse, tratto dalla commedia "Lenny" di Julian Barry |
Sceneggiatura: | Julian Barry |
Fotografia: | Bruce Surtees |
Musiche: | Ralph Burns, Miles Davis |
Montaggio: | Alan Heim |
Scenografia: | |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Stanley Beck, Dustin Hoffman, Frankie Man, Jean Miner, Gary Wade Morton, Rascel Novikoff, Valerie Perrine, Guy Rennie |
Produzione: | United Artists |
Distribuzione: | Non reperibile in pellicola |
Origine: | Usa |
Anno: | 1974 |
Durata:
| 110’
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Trama:
| È la storia della carriera di Lenny Bruce, ebreo americano, artista fantasista, contestatore e satirico. Nel 1951 debutta a Baltimora ma lo si considera fiacco, dalle battute scontate e superate. Nel medesimo periodo incontra casualmente Hot Honey Harlow, una spogliarellista, e la sposa. Pressato dalla necessità di incontrare il grosso pubblico, ispirato da una spiccata sensibilità e da un umore caustico, egli finisce per farsi un nome aggredendo il pubblico e servendosi di un vocabolario greve, noto a tutti, ma proibito dal comune senso del pudore. Mentre Honey si trova all'ospedale per un incidente di macchina, Lenny mette a frutto il suo "sistema" e lo carica sempre di più, nonostante gli ammonimenti dei collaboratori. Divorziato dalla moglie, come la stessa colpito ripetutamente dai tribunali per uso di stupefacenti e per la natura scandalistica dei suoi spettacoli, Lenny usufruisce della conseguente notorietà; ma viene arrestato a Chicago una sera in cui si presenta particolarmente "drogato". Muore nel 1966 a 40 anni, in conseguenza di una dose troppo forte d'eroina.
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Critica 1: | La carriera di Lenny Bruce, entertainer divenuto famoso negli anni '50 per il suo modo di aggredire pubblico e società. Fu il primo uomo di spettacolo a usare in pubblico le parolacce "a quattro lettere" (in italiano anche a cinque) e a parlare dei piaceri delle droghe. Perseguitato dalle autorità, muore di droga a quarant'anni nel 1966, protestatario fino all'ultimo giorno. B. Fosse ha dato del noto showman un ritratto a più piani per definire il suo malessere e il suo ruolo di critico del costume. Ottima prova di D. Hoffman e di V. Perrine nella parte della moglie. Tratto da un dramma teatrale di Julian Barry. |
Autore critica: | |
Fonte critica | Il Morandini - Dizionario dei film, Zanichelli |
Data critica:
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Critica 2: | Contro la formidabile ipocrisia di "cosa deve essere la cultura" Lenny Bruce aveva la sua arma migliore nel "concetto di parolaccia": decolpevolizzare il linguaggio mettendolo a nudo, ritrovare il reale sciogliendo il garbuglio delle connotazioni e delle perifrasi e insegnare alla gente quello che è e non quello che dovrebbe essere. L'establishment gli ha fatto pagare cara questa sovversione semantica. Così, quale miglior .ritorno di questo omaggio postumo reso dall'ultimo tenore della commedia musicale? È giusto che la tomba di Lenny sia stata composta da un principe fascinoso dell'angelismo hollywoodiano. (...) Chi avrebbe potuto immaginare, quindici anni fa, che questo funambolo della leggerezza cresciuto all'ombra di Fred Astaire e di Gene Kelly, ci avrebbe restituito la voce di un buffone cha non aveva smesso di rendere ridicole le mitologie elaborate nella la fabbrica dei sogni? (...) Lenny ci allontana senza dubbio dalle piacevolezze a cui Fosse è stato e resta associato come coreografo, ma forse meno di quello che sarebbe potuto sembrare nei due film precedenti, che segnavano ciascuno una tappa verso un’ espressione più libera e più autentica. (...) Per evocare il buffone che la cattiva coscienza dell'America all’inizio degli anni '60, l’esteta si eclissa di fronte all'umanista. Da qui la gravità un po' inattesa e anche quella onestà che si accoglierà tanto più volentieri se si ricordano i pessimi tiri giocati da Hollywood alle glorie dello spettacolo dopo la loro morte. |
Autore critica: | Michael Henry |
Fonte critica: | Positif |
Data critica:
| 9/1975
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Critica 3: | |
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Fonte critica: | |
Data critica:
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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