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Sette spose per sette fratelli - Seven Brides For Seven Brothers

Regia:Stanley Donen
Vietato:No
Video:Mgm Home Entertainment
DVD:Warner home video
Genere:Musicale
Tipologia:Storia del cinema
Eta' consigliata:Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori
Soggetto:Basato su un racconto di Stephen Vincent Benet
Sceneggiatura:Frances Goodrich, Albert Hackett
Fotografia:George J. Folsey
Musiche:Gene De Paul e Johnny Mercer; A. Deutsch, S. Chaplin (direzione musicale)
Montaggio:
Scenografia:
Costumi:
Effetti:
Interpreti:Howard Kee, Julie Newmeyer, Jane Powell, Jeff Richards, Russ Tamblyn
Produzione:Mgm
Distribuzione:Istituto Luce
Origine:Usa
Anno:1954
Durata:

102'

Trama:

I sette fratelli Pontipee vivono in una casa solitaria tra i monti, facendo i boscaioli e gli agricoltori: essendo rimasti orfani, sentono dolorosamente la mancanza di una donna che si occupi dell'azienda domestlca. Adamo, il maggiore del fratelli, sceso un giorno alla vicina città per certi suoi affari, conosce Milly, una graziosa ragazza, che fa la cuoca in una locanda, e senz'altro le chiede di voler essere sua moglie e la sposa. Naturalmente Adamo non ha detto a Milly che nella casa tra i monti ci sono altri sei omaccioni, ai quali dovrà pensare, e da principio la sua delusione è grande; ma ella affronta coraggiosamente la situazione e riesce ben presto ad addomesticare e a trasformare quegli orsi. L'esperienza di quella strana vita le suggerisce il segreto piano di far sposare ai sei cognati sei sue amiche: in tal modo ella avrà compagnia femminile ed un valido aiuto nelle faccende domestiche. L'occasione propizia si presenta con la festa annuale, che si tiene in città, cui partecipano i sette fratelli. Avendo fatto tesoro dei saggi ammaestramenti della cognata, i sei scapoli si comportano in modo da conquistare i cuori di altrettante belle ragazze; ma purtroppo una violenta rissa tra cittadini e montanari manda all'aria i bei progetti di questi ultimi, che devono tornarsene soli alle loro montagne. All'inizio dell'autunno il ricordo delle dolci illusioni accarezzate li rende melanconici e li spinge a rinnovare l'impresa leggendaria del ratto delle Sabine. Col favor delle tenebre si portano a casa le sei ragazze del loro cuore: una valanga li separa dalla città, rendendo vano l'inseguimento dei cittadini. Durante l'inverno Milly custodisce severamente la virtu' delle sei amiche; ma non puo' impedire all'amore di fiorire e al ritorno della primavera sei matrimoni coroneranno lietamente l'amorosa vicenda.

Critica 1:Nell'Oregon sette fratelli tagliaboschi hanno qualche difficoltà a trovar moglie, pur essendo giovani e prestanti. Per risolvere la situazione compiono una specie di moderno ratto delle Sabine. Oscar per la direzione musicale di A. Deutsch e S. Chaplin. Uno dei vertici della musical comedy con targa Mgm e raro caso di musical che non deriva dal palcoscenico e che, anzi, diede origine a una versione teatrale, portata in giro per mezzo mondo. Ammirevole fusione di canto e danza, eleganza, ritmo, scatto. Un appropriato uso del Cinemascope per le ariose coreografie in esterni di Michael Kidd.
Autore critica:
Fonte criticaIl Morandini – Dizionario dei film, Zanichelli
Data critica:



Critica 2:Realizzato alla chetichella, ne è venuto fuori un film gioiello. Un piccolo capolavoro. I consanguinei del titolo sono i Pontipee dell'Oregon, sette robusti boscaioli orfani. Nella loro casa in montagna manca una donna e un giorno Adamo Pontipee scende in città, conosce Milly, in quattro e quattr'otto le propone di sposarlo. Lei accetta, l'accompagna, inconsapevole di trovare altri sei rozzi famigliari. L'impatto è brusco, ma la giovane comincia subito a insegnar loro le buone maniere con modi lesti e senza peli sulla lingua; i cognati le sono grati e si stabilisce presto un lieto cameratismo (insegna loro anche come corteggiare una ragazza). A una festa campestre i sei fanno colpo su belle ragazze (promesse ad altri) e, non avendo appreso appieno l'insegnamento di Milly, combinano di rapirle. Una valanga ostruisce però il passaggio per raggiungere casa, per cui, non avendo rapito anche il curato per celebrare le nozze, le giovani sono costrette a vivere per diversi mesi isolate. Milly ordina una lega fra le donne e quando, al disgelo, i parenti vengono a liberare le fanciulle odono il pianto di un neonato. È la figlia di Milly, ma le ragazze, intanto innamoratesi dei fratelli, decidono di fingersi tutte mamme... Con tanto di schioppo puntato, i genitori obbligano le giovani a sposarsi.
Howard Keel, un Adamo perfettamente calzante, dirà, nel 1987: « È stata un'esperienza felice sin dal momento in cui ho ascoltato per la prima volta la miracolosa partitura di Gene De Paul e Johnny Mercer. Dico miracolosa perché negli anni Cinquanta non capitava spesso che un film avesse una partitura originale di quel valore. Era perfetta sin dall'inizio - praticamente non è stato cambiato niente». "Bless Your Beautiful Hide" o "When You're in Love" sono cantate con pastosa incisività e gli appartengono, così come "Wonderful, Wonderful Day" o la stessa "When You're in Love" restano di Jane Powell, della sua deliziosa voce di sopranino leggero.
Se i pezzi cantati devono molto alla melodia di De Paul, il film rimane comunque una ghiottoneria per le danze eseguite con una dinamica virile poche volte tanto persuasiva e divertente. Il ballo acrobatico dei taglialegna alla festa del paese, il "Lonesome Polecat" che i fratelli danzano sulla neve in solitudine e il grazioso "Goin' co'tin", quando Milly insegna il galateo ai fratelli, devono al coreografo Michael Kidd genialità e robusta inventiva. Al regista Stanley Donen (staccatosi da Kelly) va il merito di aver realizzato un film vivace, di ironico sapore westem, dove tutto è calibrato nella giusta misura, talché non si rinuncerebbe ad un solo fotogramma.
Autore critica:Ernesto Oppicelli
Fonte critica:Musical! Il cinema musicale di Hollywood, Gremese Editore
Data critica:

1989

Critica 3:ll musical è un film in cui la danza e il canto hanno una parte preponderante e che deriva principalmente dalla musical-comedy. Può essere distinto in quattro categorie: musical-comedy non originali, che portano sullo schermo grandi successi dei palcoscenici di Broadway; musical-comedy originali, talvolta contraddistinte dalla ricerca di uno stile cinematografìco autonomo (a Hollywood ebbero due periodi di grazia: negli anni Trenta alla Warner Bros specialmente per merito di Busby Berkeley e poi alla M. G. M., grazie a registi come Stanley Donen, Vincente Minnelli e Gene Kelly); film biografici, che raccontano in forma romanzata la vita di noti compositori o attori; infine, film rivista, in cui i numeri di danza e canto fanno parte a sè, staccati dalla vicenda.
Stanley Donen, ballerino e coreografo di rilievo, diresse con Gene Kelly musical ricchi di deliziose trovate narrative e costruiti con impeccabile senso del ritmo. Dedicatosi totalmente al genere della commedia (ora brillante, ora drammatica o thrilling), confermò le sue doti di scioltezza stilistica e di bonaria ma acuta osservazione psicologica in film sempre pungenti e gradevoli. In Sette spose per sette fratelli Donen trasmette una carica di divertimento. Valendosi delle intelligenti e sanguigne scelte coreografiche di Michael Kidd, il film si può considerare l'apoteosi del movimento dell'inquadratura e dentro l'inquadratura. Movimento che è altamente pianificato e scrupolosamente seguito, capace di trasformare una passeggiata lungo una strada di frontiera in un rituale ritmico strettamente collegato ad un accompagnamento musicale sempre di rilievo. E, non a caso, la scena principale, una scena che non svanirà tanto presto dalla memoria degli spettatori, è quella in cui si assiste all'eccitante e programmatissima costruzione della capanna. La sequenza mostra le due squadre rivali (da una parte i sette fratelli del titolo, dall'altra i damerini di città), che tentano di erigere, secondo un rigido lavoro di équipe e nel minor tempo possibile, un piccolo chalet di tronchi: in breve lo sforzo collettivo si trasforma in una rissa che da il là a tutta una serie di acrobazie piene di geniale virtuosismo, di spaccate mozzafiato, di salti su cavalli di legno, di straordinarie evoluzioni d ascia e di passi di danza di rara agilità e atletismo.
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
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