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Negozio al corso (Il) - Obchod Na Korze

Regia:Ján Kadár; Elmar Klos
Vietato:No
Video:General Video, San Paolo Audiovisivi, Polygram Filmed Entertainment
DVD:
Genere:Drammatico
Tipologia:La guerra, La memoria del XX secolo
Eta' consigliata:Scuole medie superiori
Soggetto:Tratto dalla novella "Obchod Na Korze" di Ladislaw Grosman
Sceneggiatura:Ladislaw Grosman, Ján Kadár, Elmar Klos
Fotografia:Vladimir Novotny
Musiche:Zdenek Liska
Montaggio:Jaromir Janacek
Scenografia:
Costumi:
Effetti:
Interpreti:Ida Kaminska (Rozŕlie Lautmannová), Jozef Króner (Tono Brtko), Hana Slivková (Evelina Brtkovŕ), Frantisek Zvarík (Markus Kolcocky), Helena Zvaríková (Rose Kolckocká), Martin Holly (Imro Kuchár), Martin Gregor (Katz, il barbiere)
Produzione:Barrandov (Praga)
Distribuzione:Cineteca dell'Aquila
Origine:Cecoslovacchia
Anno:1965
Durata:

121'

Trama:

Nel corso della seconda guerra mondiale, in un paesino della Slovacchia occupata dai tedeschi, Tono Brtoko, un falegname, guarda con diffidenza lo zelo degli imperanti nazisti e prova una sorda ostilitŕ nel confronti di Kolkocky, il cognato gerarca. Nominato da questi curatore ariano del negozio di Rozalie Lautmannova, una ebrea assai anziana, Tono accetta l'incarico per proteggerla e insieme ricevere dalla comunitŕ ebrea un compenso. Cosi', mentre i paesani lo vedono nell'odiata veste di persecutore, la vecchia credendolo il nuovo commesso lo tratta con familiaritŕ. Ma un giorno l'autoritŕ locale decreta la deportazione di tutti gli ebrei e Tono, poichč Rozalie non č stata menzionata nella lista dei convocati temendo un trucco del cognato per incriminarlo come "ebreo bianco", costringe violentemente l'ignara donna a rinchiudersi in un ripostiglio provocandone involontariamente la morte. La constatazione del decesso e le tragiche vicende degli ebrei sconvogono del tutto Tono, che, disperato, si uccide.

Critica 1:Nel 1942, durante l'occupazione tedesca della Slovacchia, un falegname ariano (J. Kroner) č incaricato di gestire una merceria di cui č proprietaria una vecchia ebrea. Le si affeziona ma, quando arriva l'ordine di deportazione, ne causa involontariamente la morte. E s'impicca. Tratto dal racconto La trappola di Ladislav Grosman che lo sceneggiň con i 2 registi, č il riuscito tentativo di cogliere le radici quotidiane dell'antisemitismo negli interessi spiccioli e nel modo di pensare. Pur con qualche concessione al ricatto sentimentale, č ammirevole per la finezza dei personaggi, la cura dei particolari, l'analisi dell'ambivalenza della natura umana. Oscar 1965 per il miglior film straniero. L'anno dopo Ida Kaminska (1899-1976), figlia della fondatrice del Teatro ebraico di Varsavia, famosa attrice e regista di lingua yiddish, ebbe una nomination all'Oscar della migliore attrice. Dopo il 1968 Kadár (1918-79) emigrň a Hollywood dove diresse 3 trascurabili film americani.
Autore critica:
Fonte criticaIl Morandini - Dizionario dei film, Zanichelli
Data critica:



Critica 2:Il negozio al corso, il primo lungometraggio cecoslovacco che vinse l'Oscar, fu il settimo film diretto in collaborazione da Ján Kadár (1918-1979) e Elmar Klos (nato nel 1910). II loro sodalizio artistico si era aperto nel 1952 e la loro storia č emblematica del destino degli artisti socialisti impegnati dell'Europa centrale negli anni successivi alla seconda guerra mondiale.
Klos aveva iniziato negli Anni Trenta fondando uno studio per la realizzazione di film pubblicitari per l'industria calzaturiera Bata (aveva anche studiato nuove tecniche a Hollywood). Durante la guerra aveva dimostrato il suo talento come regista di documentari.
Kadŕr, un ebreo ungherese-slovacco, uscito da un campo nazista nel 1945, era divenuto due anni piů tardi assistente nei nuovi studi cinematografici di Bratislava.
Le esperienze dei periodo bellico avevano convertito Kadár e Klos al comunismo. Iniziarono la loro col laborazione a Praga, dove Kadŕr si era stabilito dopo le polemiche sollevate dal suo primo lungometrag gio diretto indipendentemente, Katka (1951). Ma anche la loro prima opera di collaborazione, Unos (1953), che voleva essere un film di propaganda della guerra fredda, fu considerata troppo realistica, e naturalmente neppure Hubda z Marsu (1955), una commedia musicale che faceva la satira della burocrazia nelle alte sfere, poteva riuscire ben accetta. Tam na konecné (1958), una realistica e poetica storia di gente comune, apparentemente non politica, sembrň riportarli su un terreno piů sicuro. Tuttavia Kadŕr e Klos si trovarono ancora nei guai con Tri praní (1958). La denuncia della corruzione e dell'opportuni smo che stava alla base di questo film scandalizzň le autoritŕ, che confiscarono questo lavoro, mentre i due registi vennero banditi dagli studi cinematografici per due anni. Nel 1963 ripresero l'attivitŕ con quello che č probabilmente il loro film migliore, La battaglia di Engelchen (…), una spietata contemplazione degli orrori della guerra, in cui al tempo stesso si potevano cogliere lezioni valide per il presente. In un clima che diveniva cautamente piů liberale realizzarono L'accusato (1964), la storia di un dirigente in dustriale che affronta i rischi di un processo pur di far trionfare la veritŕ, e quindi Il negozio al corso, basato su un racconto di Ladislav Grosman del quale Ján Kadár e EImar Klos ebbero a dire: «...suscitň il nostro interesse per il modo al quanto insolito in cui sviluppava il tema in relazione al realismo e alla tragicommedia, resa piů intensa dall'approccio umano dell'autore La tragedia della storia si basa su una coppia di personaggi ed č un caso unico di osservazione del fascismo dall'interno. Il negozio al corso č un unico episodio di una grande tragedia. Fondamentalmente si tratta di una parabola, sebbene tratteggi situazioni realistiche; neppure le scene piů tragiche sono prive della loro dose di humour e tuttavia il pubblico č consapevole che si tratta di vita o di morte...».
II negozio al corso č per tutto questo una brillante prova di abilitŕ Con destrezza e precisione stempera il brutale orrore della situazione nei termini di una commedia umana, colta nei suoi risvolti domestici e nei suoi umori quotidiani: nei malintesi dell'esasperato Tono e nell'imperturbabile inconsapevolezza della vecchia signora. Da questo equilibrio emerge il fatto che l'umanitŕ, capace di commettere atti mostruosi quali quelli mostrati sulle schermo, č individualmente composta da piccoli e deboli esseri umani. Tono č un uomo abbastanza simpatico, cordiale, persino benintenzionato, al quale il fascismo si trova a offrire un tenore di vita economicamente buono. Anche la moglie bisbetica e il cognato fascista sono i grotteschi personaggi malvagi minori che si ritrovano molto frequentemente nella commedia contadina. A onor del vero, i critici di quel tempo accusarono il film di eccessiva leggerezza (ad esempio nella parte finale, quando indulge in stravaganze). Dietro alla garbata esterioritŕ vi č tuttavia un messaggio contemporaneo, come ebbero a sottolineare Ján Kadár e Elmar Klos: «La stessa cosa potrebbe chiaramente accadere ovunque. anche oggi... Riteniamo che nessuno possa essere escluso dalla societŕ in cui vive, e che nessuno possa essere privato dei suoi diritti di essere umano. Non appena qualcosa di simile accade, qualsiasi evento puň compiersi, grazie all'indifferenza di coloro che stanno a guardare Č sufficiente soltanto un po' di vigliaccheria, un po' di paura ».
II messaggio del film era abbastanza chiaro per rendere Il negozio al corso inaccettabile al nuovo regime instaurato dopo l'invasione sovietica della Cecoslovacchia nel 1968. Kadár e Klos girarono un ultimo film, Nuda dal fiume (…), distribuito nel 1969 ma dopo gli eventi del 1968 KIos doveva essere definitivamente bandito dalla regia. Kadár emigrň ir Nordamerica e realizzň tre film d discreto successo prima della sua morte: The Angel Levine (1970), Lies My Father Told Me (1975) e Freedom Road (1979). II primo di questi aveva come protagonista Ida Kaminska, la grande stella del teatro ebraico di Varsavia, l'attrice che aveva recitato il ruolo della signora Lautmannová nel Negozio al corso (ironia della sorte, la Kaminska era stata espulsa dalla Polonia durante l'ondata di antisemitismo degli anni 1968-1969).
Autore critica:
Fonte critica:Il Cinema - Grande storia illustrata, vol. 7, De Agostini
Data critica:

1982

Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
Titolo libro:Obchod Na Korze
Autore libro:Grosman Ladislaw

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