Tra cielo e terra - Heaven And Earth
Regia: | Oliver Stone |
Vietato: | No |
Video: | Biblioteca Rosta Nuova, visionabile solo in sede - Warner Home Video |
DVD: | |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | La guerra, La memoria del XX secolo |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | Tratto da un testo di Le Ly Hayslip |
Sceneggiatura: | Oliver Stone |
Fotografia: | Robert Richardson |
Musiche: | Kitaro |
Montaggio: | David Brenner, Sally Menke |
Scenografia: | Victor Kempster |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Lan Nguyen Calderon (Ba), Vinh Dang (Bon), Peter Duong (Colonnello Rep.), Thuan Le (Kim), Mai Le Ho (Hai), Michael Lee (Ky La Wizard) |
Produzione: | Oliver Stone - Arnon Milchan - Robert Kline - A. Kit-Man Ho |
Distribuzione: | Warner Bros. |
Origine: | Usa |
Anno: | 1993 |
Durata:
| 143’
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Trama:
| Dolorose peripezie di una donna vietnamita durante la guerra 1965-75: matrimonio con un sergente americano, abbandono del villaggio natio e successivo inserimento nella vita californiana, suicidio del marito che, invece, non riesce a uscire da un profondo disadattamento esistenziale.
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Critica 1: | Tratto da due autobiografie di Le Ly Hayslip, vietnamita buddista americanizzata, è il terzo film di O. Stone, dopo Platoon (1986) e Nato il 4 luglio (1989), sulla guerra del Vietnam e il primo che racconta quella tragedia mettendosi esplicitamente dalla parte del popolo vietnamita, ossia del nemico. (…) |
Autore critica: | |
Fonte critica | Kataweb Cinema |
Data critica:
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Critica 2: | Tra cielo e terra è basato sui due libri autobiografici della scrittrice vietnamita Le Ly Hayslip (Quando il cielo e la terra cambiarono posto e Figlia della guerra, donna di pace). Le Ly aveva 12 anni quando la guerra sconvolse il suo villaggio e ha vissuto tutte le esperienze della sua protagonista, compreso il disgraziato matrimonio con l'ufficiale americano. Ha superato il complicato processo di "naturalizzazione" americana e attualmente vive a San Francisco, dove è a capo della "Fast Meets West Foundation", un'organizzazione per la pace mondiale della quale è stata tra i fondatori nel decennio scorso. Perciò, un personaggio tutt'altro che naif, che ha finito per combattere con strumenti culturali più sofisticati di quanto non appaia nel film di Stone, e che incarna una profonda complessità morale e ideologica. Un personaggio che in Tra cielo e terra non riesce a emergere nelle sue sfumature, non coinvolge, se non in termini teorici, non dilania le simpatie (o le antipatie) dello spettatore. Le Ly (per quanto ben interpretata dall'esordiente Hiep Thi Le) non ci appartiene, non ci trascina nella sua spirale di sofferenze, certamente non quanto accade per il marito, Tommy Lee Jones, che nella seconda parte, straziato tra i ricordi, l'impatto del ritorno a casa e le difficoltà culturali della moglie, le ruba la scena più di una volta. Le Ly resta una figurina vestita di bianco in mezzo alle risaie e, più tardi, una parruccona un po' grottesca immersa in una scenografia iperrealista tanto provocatoria da far venire in mente John Waters (e l'immagine dell'America deformata dagli occhi della fresca immigrata è certamente una delle più violente e riuscite del film). Ma in realtà, chi si ricorda di Meg Ryan in The Doors o di Sissy Spacek in JFK? Il problema probabilmente è proprio questo: Oliver Storie è un regista maschile, incapace di trasferire la sua violenza e le sue ossessioni in un personaggio femminile. Niente di male; ma perché, allora, non scegliere un'altra storia, quella del marito di Le Ly? Col che si sarebbe forse sacrificata l'oggettività della storia, ma ci sarebbero anche state risparmiate tante scene elegiache un po' pompose, la sovrabbondanza di stacchi musicali e l'inevitabile digressione sul buddismo, affascinante disciplina filosofica che però sta diventando per i cineasti occidentali una specie di provvidenziale deus ex machina. Meno male che René Gallimard, incappato in un amour fou cinese, non è stato colto neppure dal sospetto della pace interiore buddista. |
Autore critica: | Enrico Magrelli |
Fonte critica: | Cineforum n. 332 |
Data critica:
| 3/1994
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Critica 3: | |
Autore critica: | |
Fonte critica: | |
Data critica:
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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