Antonio Gramsci i giorni del carcere -
Regia: | Lino Del Fra |
Vietato: | No |
Video: | Deltavideo |
DVD: | |
Genere: | Biografico |
Tipologia: | La memoria del XX secolo, La storia |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | Lino Del Fra, Cecilia Mangini |
Sceneggiatura: | Lino Del Fra, Cecilia Mangini |
Fotografia: | Gabor Pogany |
Musiche: | Egisto Macchi |
Montaggio: | Silvano Agosti |
Scenografia: | |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Paolo Bonacelli, Pier Paolo Capponi, Riccardo Cucciolla, Mismy Farmer, Franco Graziosi, Jacques Herlin, Lea Massari, Biagio Pelligra, Luigi Pistilli, John Steiner |
Produzione: | Coop Nuovi Schermi |
Distribuzione: | Istituto Luce |
Origine: | Italia |
Anno: | 1977 |
Durata:
| 130'
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Trama:
| Antonio Gramsci, uomo politico italiano nato ad Ales (Cagliari) il 23 gennaio 1891, studiò a Torino ove, fin dal 1915, si schierò nell'ala sinistra del movimento socialista. Postosi a capo del movimento proletario più avanzato del dopoguerra, i consigli di fabbrica, nel 1919 fondò e diresse il periodico L'ordine nuovo; guidò direttamente lo sciopero generale politico del 1920 divenendo uno dei capi più amati e stimati della classe operaia. Avvenuta a Livorno (21 gennaio 1921) la scissione del partito socialista (di cui era segretario), le sue qualità lo fecero designare segretario del partito comunista (1924). Deputato nella XXVII legislatura, venne dichiarato decaduto dal mandato e arrestato l'8 novembre 1926. Condannato a 20 anni di reclusione, nel carcere politico fascista di Turi finì per alienarsi i "compagni" di reclusione per le sue franche e acerbe critiche, tanto all'URSS di Stalin quanto al comitato centrale del PCI italiano. Le penose condizioni di salute indussero le autorità a trasferirlo in una clinica di Formia prima e in una di Roma poi, ove morì il 27 aprile 1937.
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Critica 1: | Gli anni del carcere (1928-33) a Turi (Bari) di A. Gramsci, massimo dirigente del PCI, sempre più solo, amareggiato, malato, quando viene aggredito dalla storia, dalla politica, dalle scelte del suo partito che non condivide e di cui discute con i compagni detenuti, cercando vanamente di distoglierli dal settarismo e dall'ottusa disciplina ideologica. Apprezzabile impegno storico-culturale.(...) Assai curato nell'ambientazione: fotografia di G. Pogany, scene di A. Fago, costumi di M. D'Andrea. Bravo Cucciolla, bravissimo Bonacelli nella parte di Bocchini, ministro degli Interni del governo fascista. |
Autore critica: | |
Fonte critica | Il Morandini - Dizionario dei film, Zanichelli |
Data critica:
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Critica 2: | |
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Critica 3: | |
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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