Lezioni di storia -
Regia: | Danièle Huillet; Jean-Marie Straub |
Vietato: | No |
Video: | Biblioteca Decentrata Rosta Nuova, visionabile solo in sede |
DVD: | |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | Letterature altre - 900 |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | Tratto dal libro “Gli affari del signor Giulio Cesare” di Bertolt Brecht |
Sceneggiatura: | Danièle Huillet, Jean-Marie Straub |
Fotografia: | Renato Berta |
Musiche: | J.S. Bach |
Montaggio: | Danièle Huillet, Jean-Marie Straub |
Scenografia: | |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Gottfried Bold, Benedikt Zulauf, Carl Vaillant, Henri Ludwigg, Johann Unterpertinger |
Produzione: | Straub - Huillet |
Distribuzione: | Istituto Luce - Cineteca di Bologna |
Origine: | Germania |
Anno: | 1972 |
Durata:
| 85'
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Trama:
| Un viaggio attraverso le rovine nelle strade di Roma.
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Critica 1: | Geschichtsunterricht (Lezioni di storia) di Jean-Marie Straub (è) tratto dal romanzo di Brecht « Gli affari del signor Giulio Cesare ». Il cinema di Straub, si sa, non lascia molto scampo: prendere o lasciare. In questo caso, però, diremmo che il suo rigore non rischia di apparire semplicemente provocatorio, come poteva essere per Othon. L'interminabile girovagare per le vie della Roma odierna del giovane a cui alcuni attori abbigliati da personaggi del tempo di Cesare (un banchiere, un contadino-soldato, un giurista, uno scrittore) forniscono la loro versione delle imprese del condottiero, è una soluzione di quelle che possono portare il pubblico a schiodare le sedie, come si usa dire, ma proprio per questo risponde chiaramente ad un preciso disegno di rottura dgeli schemi per cui l'attualità della storia va ricercata attraverso l'attualizzazione, in termini di «verosimiglianza » del passato che consentano agli uomini d'oggi di ritrovarvisi a loro agio, senza sforzarsi di andare oltre l'immagine codificata che se ne sono fatta per mezzo di letture più o meno superficiali. Quello di Straub, in altre parole, vuol essere - e ci riesce, a nostro parere - non un film su Giulio Cesare, ma un film su come avvicinarsi alla storia ed interrogarla, estraniandosi il più possibile dalle immagini in cui essa è stata tradotta una volta per tutte, per coglierne invece l'unica lezione possibile, che è lezione mutevole e aperta, perché mediata dall'« occhio » e dalla sensibilità del presente. Giulio Cesare, insomma, non come personaggio di cui i discorsi degli attori debbano fornirci il ritratto, ma come chiave di interpretazione globale della Storia, da verificare in quanto tale, applicandola ad un determinato periodo storico. Non bastano, evidentemente, queste brevi osservazioni per esaurire l'esame di un film che richiede ben altra attenzione (…). |
Autore critica: | Sandro Zambetti |
Fonte critica | Cineforum n. 124-125 |
Data critica:
| 7-8/1973
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Critica 2: | All'inizio, un giovane al volante di un'auto percorre le strade di Roma, si inoltra (e noi con lui) tra il caos del traffico, le viuzze e le piazze, i monumenti e lo sfasciume della città dei Cesari: un'interminabile, estenuante penetrazione in una realtà sopravissuta ai secoli, in quel che rimane di tortuoso, di angoloso e di vivente, della conclamata gloria di un tempo. Ma fu vera gloria? |
Autore critica: | Ugo Casiraghi |
Fonte critica: | |
Data critica:
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Critica 3: | |
Autore critica: | |
Fonte critica: | |
Data critica:
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Libro da cui e' stato tratto il film |
Titolo libro: | Affari del Signor Giulio Cesare (Gli) |
Autore libro: | Brecht Bertolt |
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