Nanny McPhee-Tata Matilda - Nanny McPhee
Regia: | Kirk Jones |
Vietato: | No |
Video: | |
DVD: | Eagle |
Genere: | Commedia |
Tipologia: | Diventare grandi, Giovani in famiglia, I bambini ci guardano |
Eta' consigliata: | Scuole elementari; Scuole medie inferiori |
Soggetto: | Christianna Brand, dalla sua serie di "Nurse Matilda" |
Sceneggiatura: | Emma Thompson |
Fotografia: | Henry Braham |
Musiche: | Patrick Doyle |
Montaggio: | Justin Krish, Nick Moore |
Scenografia: | Michael Howells |
Costumi: | Nic Ede |
Effetti: | Mark Holt |
Interpreti: | Emma Thompson (Nanny McPhee), Colin Firth (Sig. Brown), Kelly MacDonald (Evangeline), Angela Lansbury (Prozia Adelaide), Celia Imrie (Sig.ra Quickly), Derek Jacobi (Sig. Wheen), Patrick Barlow (Sig. Jowls), Imelda Staunton (Sig.ra Blatherwick), Thomas Sangster (Simon Brown), Eliza Bennett (Tora Brown), Raphael Coleman (Eric Brown), Jennifer Rae Daykin (Lily Brown), Sam Honywood (Sebastian Brown), Holly Gibbs (Christianna Brown), Celia Bannerman (governante egiziana), Elizabeth Berrington (Letitia), Adam Godley (Sig. Oliphant), Phyllida Law (Viscontessa Cumbermere), Eleanor McCready (Sig.ra Ada Wheen |
Produzione: | Universal Pictures – Working Title Films – Three Strange Angels – Studio Canal |
Distribuzione: | Eagle Pictures |
Origine: | Gran Bretagna |
Anno: | 2005 |
Durata:
| 97’
|
Trama:
| Il signor Brown è rimasto da poco vedovo ed è costretto a barcamenarsi tra la sua agenzia di pompe funebri e i suoi sette figli: Simon, Tora, Eric, Lily, Christianna, Sebastian e Baby Aggy. I ragazzi sono estremamente vivaci ed è molto difficile trovare una tata che possa far fronte ai loro dispetti. Ne hanno già fatte fuggire 17 e per il momento a prendersi cura di loro sono la signora Blatherwick, la cuoca, ed Evangeline, la servetta, che nonostante il loro comportamento adora i ragazzi Brown. A complicare ulteriormente la vita del sig. Brown interviene anche l'arcigna zia Adelaide, da cui l'uomo dipende economicamente e che minaccia di tagliare gli alimenti alla famiglia se lui non trova una moglie entro un mese. La ricerca non è affatto semplice e i bambini fanno di tutto per scoraggiare le candidate al ruolo di signora Brown finché in casa arriva la misteriosa Nanny McPhee, una donnina col naso bulboso, una sola sopracciglia repellente, alcuni nei pelosi, un solo, orribile, dente e un bastone magico...
|
Critica 1: | Nanny McPhee, Nanny McPhee! (Tata Matilda, Tata Matilda!). Il nome risuona per tutto il film, alla ricerca di qualcosa o qualcuno che dia certezze. E in una famiglia in cui un padre vedovo (Colin Firth) deve gestire sette figli, la situazione non è mai certa.
Mille tate sono passate e sono fuggite (come gli allenatori dell'Inter), magari resistendo solo un giorno, ed è immensa la necessità di una persona forte e determinata per controllare la furia folle del gruppo di pargoli, ormai lasciati a loro stessi. D'improvviso l'apparizione di Nanny McPhee (Emma Thompson), donna tutta di un pezzo che sembra poter cambiare le cose. Cinque regole ben precise per far crescere i fanciulli e avviarli verso la strada degli adulti.
Qualche riferimento a Harry Potter e Lemony Snicket, qualcun altro a Mary Poppins, una manciata di magic touch e un'atmosfera british, donano alla favola Nanny McPhee - Tata Matilda, tratto dall'omonimo romanzo di Christianna Brand, un tono classico e, allo stesso tempo grottesco. Emma Thompson è la mattatrice, oggi si direbbe la Master of Ceremony, che cambia e fa cambiare, in mezzo a numerosi personaggi solo superficialmente delineati.
E se il cinema di animazione oggi parla soprattutto agli adulti, questo film è diretto ai bambini, come le favole di un tempo. Per poter ripetere ancora "C'era una volta". |
Autore critica: | Mattia Nicoletti |
Fonte critica | mymovies |
Data critica:
|
|
Critica 2: | Liberamente basato sulla serie di libri per l'infanzia «Nurse Matilda» di Christianna Brand (1907-1988, più nota come scrittrice di thriller), già adattati per la tv nel 1968, Nanny McPhee - Tata Matilda è un delizioso esempio di film «all British». In quanto tale verrà magari snobbato da chi, sulla scia di Truffaut, ritiene che l'aggettivo «inglese» sia incompatibile con la parola «cinema». Ma tutti coloro che sono cresciuti leggendo James Barrie, Lewis Carroll e Roald Dahl e che della cultura anglosassone apprezzano il gusto del fiabesco e un senso dell'umorismo mai disgiunto dal senso morale non potranno non amare questo piccolo romanzo di formazione diretto con vivacità dal pubblicitario Kirk Jones. Firma la riuscita sceneggiatura Emma Thompson, che incarna il personaggio del titolo, ovvero una variante di Mary Poppins con il corpo infagottato e il viso imbruttito da un nasone, un dente sporgente e numerosi bitorzoli.
Approdata in casa Brown per domare sette terribili marmocchi che sono già riusciti a mettere in fuga 17 governanti, Tata Matilda si impone subito sulla scalmanata nidiata grazie a un nodoso bastone che le dona poteri magici. Tuttavia non è questo il punto. «Finché avrete bisogno di me ma non mi vorrete resterò. Quando mi vorrete ma non avrete più bisogno di me allora me ne andrò» usa ripetere: e la frase non risulta così sibillina se si pensa che i bambini sono da poco rimasti orfani della mamma, che il loro affettuoso papà (Colin Firth) è confuso e incapace di gestire la situazione, che la pur trascurata abitazione conserva il segno di una calda presenza materna di cui il piccolo clan sente disperatamente la mancanza.
Dietro a Nanny McPhee c'è una grande tradizione di teatro: la scenografia e i costumi reinventano con divertimento lo stile tardo vittoriano; e in quale altro paese tanti illustri attori (dalla Thompson a Firth, da Derek Jacobi a Imelda Staunton a Angela Lansbury) accetterebbero di figurare anche in piccoli ruoli partecipando a una favola per ragazzi? |
Autore critica: | Alessandra Levantesi |
Fonte critica: | La Stampa |
Data critica:
| 7/4/2006
|
Critica 3: | Il signor Brown (Colin Firth), rimasto vedovo molto prima del previsto, ha proprio bisogno di una tata che riesca a tenere testa ai suoi scatenati sette figlioli: le più forti e robuste governanti della contea sono tutte scappate e gambe levate. In casa sono rimaste soltanto l’agguerrita cuoca Mrs. Blaterwhick (Imelda Staunton) e la dolce Evangeline (Kelly MacDonald), che si occupa della casa e vuole bene ai bambini. Quando tutto sembra ormai irrimediabilmente perduto ecco che si presenta a casa la misteriosa tata Matilda (Emma Thompson), che con le maniere forti ed un po’ di sana magia proverà non soltanto a mettere in riga i ragazzi, ma anche ad impartire loro sagge lezioni di vita. Intanto il sognor Brown, onde evitare che la ricca zia Adelaide (Angela Lansbury) gli tolga la retta di sostentamento con cui riesce a tiare avanti, deve trovare una nuova moglie entro al fine del mese...
Dopo aver vinto l’Oscar con l’adattamento del capolavoro di Jane Austen Ragione e sentimento (Sense and Sensibility, 1995) diretto da Ang Lee, Emma Thompson torna a confrontarsi con un testo: questa volta si tratta dei libri di Christianna Brand sulla famigerata “Nurse Matilda”, già apparsa nella TV inglese negli anni ‘60. Figura a metà tra il burlesco e il macabro, l’eroina letteraria è stata trasposta in questo lungometraggio da Kirk Jones, già apprezzato regista di “Svegliati, Ned” (Waking Ned, 1998). La scelta estetica non poteva essere che quella della tavoletta per bambini, tanto edificante quanto vagamente retorica nel messaggio di fondo. La storia scivola via leggera ed inerme, senza particolari invenzioni registiche o scene di grande impatto visivo. Il prodotto, seppur pervaso di una sua particolare simpatia, non si può certo dire che brilli per originalità o inventiva: da una simile idea se ne poteva trarre probabilmente un lungometraggio maggiormente caratterizzato sia a livello filmico che testuale. Nanny McPhee è invece un filmino ben fatto ma niente di più: tutti gli elementi che lo compongono sono messi al punto giusto, non c’è dubbio, ma il risultato finale non possiede la capacità di incidere sull’immaginazione dello spettatore, né tanto mento sulle sue emozioni.
Anche se appunto non particolarmente pungente, questa pellicola rimarrà però nei nostri ricordi grazie alla grandiosa interpretazione della Thompson, tornata ai suoi massimi livelli dopo anni di appannamento. La sua superlativa capacità attoriale le permette di dare al personaggio di Matilda una sapienza ed una saggezza che sembrano venire dal profondo: basta uno sguardo, un piccolo accenno della Thompson, e di questa figura si riescono a comprendere le più piccole sfaccettature; lode incondizionata alla sua interpretazione. |
Autore critica: | Adriano Ercolani |
Fonte critica: | |
Data critica:
|
|
Libro da cui e' stato tratto il film |
Titolo libro: | |
Autore libro: | |
|