Piccole donne -
Regia: | Greta Gerwig |
Vietato: | No |
Video: | |
DVD: | Universal Pictures |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | Diventare grandi, Giovani in famiglia, La condizione femminile, Letteratura americana - 800 |
Eta' consigliata: | Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori |
Soggetto: | dal romanzo di Louisa May Alcott |
Sceneggiatura: | Sarah Polley, Greta Gerwig |
Fotografia: | Yorick Le Saux |
Musiche: | Alexandre Desplat |
Montaggio: | Nick Houy |
Scenografia: | Jess Gonchor |
Costumi: | Jacqueline Durran |
Effetti: | |
Interpreti: | Saoirse Ronan (Jo March), Emma Watson (Meg March), Florence Pugh (Amy March), Eliza Scanlen (Beth March), Timothée Chalamet (Theodore 'Laurie' Laurence), Meryl Streep (Zia March), Laura Dern (Marmee March), James Norton (John Brooke), Bob Odenkirk (Sig. March), Louis Garrel (Friedrich Bhaer), Chris Cooper, Abby Quinn (Annie), Tracy Letts (Mr. Dashwood) |
Produzione: | COLUMBIA PICTURES |
Distribuzione: | WARNER BROS |
Origine: | Usa |
Anno: | 2019 |
Durata:
| 135'
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Trama:
| Le quattro sorelle March, Meg, Jo, Beth e Amy, hanno il loro padre, un semplice cappellano, che è partito per il fronte durante la Guerra di secessione americana, lasciando a casa le figlie e la moglie. Le ragazze, con i loro pregi e i loro difetti, pur essendo povere, imparano a crescere e diventare ragazze responsabili, pronte a difendersi da qualsiasi vicissitudine, e sopratutto ognuna di loro è determinata a inseguire i propri sogni…
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Critica 1: | La vita è troppo breve per rimanere arrabbiati a lungo, soprattutto con la propria sorella, dice Jo (Saoirse Ronan) ad Amy (Florence Pugh) la mattina dopo aver scoperto che Amy ha bruciato il suo manoscritto incompleto.
Queste parole, farfugliate tra le lacrime, sono il segreto, il cuore pulsante di Piccole donne di Louisa May Alcott e del film di Greta Gerwig. La sorellanza. Un termine che non esisteva a quei tempi, metà Ottocento, e ha fatto la sua comparsa alla fine del Novecento, che la Alcott però aveva intuito, individuato come muro portante della sua vita e dei suoi romanzi. Quelli che l’avrebbero resa celebre.
Miss Alcott, che nell’immaginario di migliaia di persone, era una signora che beveva il tè e forse rammendava i propri vestiti, era invece fatta di tutt’altra pasta.
Femminista e antischiavista, seconda di quattro sorelle, figlia di un insegnante e di un’attivista e assistente sociale, cresciuta e impregnata dell’ambiente in cui viveva: il padre un trascendentale kantiano e i gli amici intellettuali, filosofi e scrittori, tra cui Henry David Thoreau e Nathaniel Hawthorne. Nessuna meraviglia quindi che Louisa avesse molte ambizioni, tra cui la letteratura.
Senza dimenticare l’indipendenza e la libertà individuale: Jo lo ripete più volte quando scopre che la maggiore Meg ha intenzione di sposarsi, di rompere quel cerchio dorato in cui le persone estranee (fatta eccezione per Laurie) non possono entrare. Perché ognuna di loro ha un dono da sviluppare: Meg (Emma Watson) vorrebbe recitare e Jo le promette che, se non le lascia, la aiuterà a realizzare i suoi sogni.
È l’unica delle March a contribuire con piccole somme al ménage familare, scrivendo racconti sotto pseudonimo, come faceva la stessa Alcott. Beth (Eliza Scanlen) suona il piano e Amy dipinge. Per una donna non basta il talento, dirà Amy con malinconia rancorosa a Laurie, bisogna possedere il genio per avere successo. Oppure sposare un uomo ricco.
Il film della Gerwig, oltre a essere uno dei migliori adattamenti cinematografici di un romanzo epocale, che ha formato, incantato milioni di bambine e ragazze, ha anche trovato una sua via per far risplendere la Alcott. (…) |
Autore critica: | Marina Sanna |
Fonte critica | cinematografo.it |
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Critica 2: | |
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Critica 3: | |
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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