Quiz Show - Quiz Show
Regia: | Robert Redford |
Vietato: | No |
Video: | Hollywood Pictures Home Video |
DVD: | Buena Vista home entertainment |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | Mass media |
Eta' consigliata: | Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori |
Soggetto: | Tratto dall'omonimo romanzo di Richard N. Goodwin |
Sceneggiatura: | Paul Attanasio |
Fotografia: | Michael Ballhaus |
Musiche: | Mark Isham |
Montaggio: | Stu Linder |
Scenografia: | Jon Hutman |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | John Turturro, Rob Morrow, Ralph Fiennes, Paul Scofield |
Produzione: | Michael Jacobs, Julian Krainin, Michael Nozik |
Distribuzione: | Buena Vista |
Origine: | Usa |
Anno: | 1995 |
Durata:
| 132'
|
Trama:
| Stati Uniti, 1958. Al popolare quiz televisivo "Twenty One", presentando da Jack Barry, il fenomeno Herbie Stempel, ebreo rappresentante della classe medio-bassa del paese, secondo i produttori del programma, Dan Enright e Albert Freedman, non ha più l'audience degli inizi. Costoro lo convincono ad autoeliminarsi non rispondendo ad una banale domanda sul cinema, per dare spazio al futuro nuovo campione, il rampollo di una delle più blasonate famiglie d'America, i Van Doren. Figlio dell'illustre poeta Mark, Charles è bello, biondo, e dotato di una cultura enciclopedica. Visto che l'audience aumenta, Enright convince questi ad accettare dapprima le domande in anticipo, e poi addirittura le risposte. Stempel, che ha ricevuto vane promesse da Enright per una carriera televisiva, decide di denunciare il programma per frode, ma i risultati dell'inchiesta, per decisione del giudice, restano segreti. Ciò insospettisce Goodwin, avvocato del Sottocomitato del Congresso sul controllo legislativo, il quale, iniziando un'indagine sui concorrenti del quiz, riesce ad incontrare Herbie, che naturalmente denuncia la vera situazione. Ma al processo (mentre Van Doren, che è diventato un vero idolo nazionale, si rifiuta inizialmente di testimoniare) il carattere impetuoso di Stempel e le cure psichiatriche cui si è sottoposto dopo la forzata uscita dal quiz lo mettono in cattiva luce presso la giuria. Tuttavia un altro concorrente mostra a Goodwin la lettera che lui stesso si è spedita in anticipo con le risposte del quiz, dimostrando la frode. Charles Van Doren, messo alle strette e confidatosi col padre, decide di fare pubblica ammenda delle sue colpe, ed Enright e Freedman vengono sospesi dall'attività televisiva. Ma il pubblico ha memoria corta: i due produttori tornano ben presto ad imperversare e lo sponsor a sponsorizzare il suo "Gerital" anche se ha dolosamente influenzato il programma a quiz.
|
Critica 1: | (...) su questo versante la pellicola è un sublime intrico di sentimenti sotterranei di attrazioni e distanziamenti. Negli occhi dell'ebreo colto e ambizioso passa un'intera infanzia e giovinezza ben diversa mentre ascolta avido e con una punta d'invidia la tenzone familiare shakespearianan nella villa patrizia del Connecticut. Ed è qui la bellezza del film di Redford, in tutto quello che non ci viene detto dei suoi personaggi e che pure trasuda da ogni loro gesto, da ogni loro accento (...). |
Autore critica: | Franco La Polla |
Fonte critica | Cineforum n. 342 |
Data critica:
| marzo 1995
|
Critica 2: | |
Autore critica: | |
Fonte critica: | |
Data critica:
|
|
Critica 3: | |
Autore critica: | |
Fonte critica: | |
Data critica:
|
|
Libro da cui e' stato tratto il film |
Titolo libro: | Quiz Show |
Autore libro: | Goldwin N.Richard |
|