Attimo fuggente (L') - Dead Poets Society
Regia: | Peter Weir |
Vietato: | No |
Video: | Touchstone Home Video |
DVD: | Touchstone Home Video |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | Diventare grandi, Il mondo della scuola - Giovani |
Eta' consigliata: | Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori |
Soggetto: | Tom Schuman |
Sceneggiatura: | Tom Schuman |
Fotografia: | John Seale |
Musiche: | Maurice Jarre |
Montaggio: | William M. Anderson |
Scenografia: | |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Robin Williams (John Keating), Robert Sean Leonard (Neil Perry), Ethan Hawke (Todd Anderson), Josh Charles (Knox Overstreet), Gale Hansen (Charlie Dalton), Dylan Kussman (Richard Cameron), Allelon Ruggiero (Steven Meeks) |
Produzione: | Steven Haft |
Distribuzione: | Warner Bros. |
Origine: | Usa |
Anno: | 1989 |
Durata:
| 129'
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Trama:
| Nell'autunno 1959 all'Accademia Welton, una scuola elitaria e conformista ubicata sulle colline del Vermont, i metodi assolutamente insoliti di un nuovo insegnante di materie umanistiche, John Keating, sono considerati con timore e sgomento dal preside Nolan e dalle famiglie. Keating affascina la sua classe non solo per intelligenza e simpatia, ma per novità pedagogiche: per lui la poesia sopra ogni altra cosa è il fulcro per far nascere e sviluppare lo spirito creativo e per "liberare" nei ragazzi non solo l'amore per Keats, Withman o Shakespeare (considerati in maniera meno arida e puramente letteraria), ma tutte le premesse migliori per la più indovinata e fertile scelta di vita. Nella classe di Keating, che matura le suggestioni culturali anche con iniziative divertenti e stravaganti, sette allievi lo seguono con interesse particolare, capeggiati da Neil Perry, un diciassettenne da sempre dominato da un padre autoritario, che scopre in se stesso la vocazione di attore. I sette ragazzi hanno fondato la "Società dei Poeti Estinti" e di notte lasciano spesso e volentieri l'Accademia per riunirsi in una grotta, per meglio comunicare tra loro e recitare versi, propri ed altrui. Gerard Pitts, Todd Anderson, Charlie Dalton, Knox Overstreet, Richard Cameron, Steven Meeks vivono così una loro specialissima stagione, fervida di scoperte ed entusiasmi. Ma i metodi del professor Keating e le azioni dei suoi allievi si scontrano con il conformismo e la serietà che sempre hanno regnato a Welton. I comportamenti di questi ragazzi hanno una tragica conseguenza nell'aspirante attore, che si toglie la vita nella casa paterna, dopo lo schietto successo riportato in una recita scolastica, avendo appreso che i suoi lo toglieranno dalla scuola per la sua insubordinazione. Severa inchiesta a cura del preside Nolan: Cameron (uno dei ragazzi, che teme l'espulsione) denuncia la Società ed il gruppo dei giovani fan dei Grandi Poeti. A malincuore e con le lacrime agli occhi, anche il timido Todd Anderson, pure lui minacciato di espulsione, firma la denuncia. Keating, ritenuto il vero responsabile di questa morte, deve lasciare l'insegnamento, mentre nella sua ex-classe tutto sta per tornare in ordine, sotto la temporanea e monotona guida personale dello stesso preside. Keating, ritirando i suoi libri - quelli dei Poeti che venera e che ha insegnato ad amare - vede il piccolo gruppo dei sette fedelissimi (che hanno "dovuto" accusarlo) i quali, saliti in piedi sui banchi, recitano versi e lo guardano intensamente, salutandolo per sempre.
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Critica 1: | L'attimo fuggente della crescita, quando si decidono le sorti di una vita; l'attimo fuggente di uno spirito libero costretto a vivere secondo le vecchie regole; l'attimo fuggente della poesia, che viene annullata dalla durezza della realtà; l'attimo fuggente di un film sopravvalutato ma bello, come un'eta perduta che spesso vorremmo rivivere. Bravissimo Robin Williams. |
Autore critica: | Francesco Mininni |
Fonte critica | Magazine Italiano TV |
Data critica:
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Critica 2: | Pur con qualche forzatura retorica, è una macchina narrativa perfettamente oliata che non perde un colpo sino al finale, che scalda il cuore e inumidiscegli occhi. Inatteso campione d'incassi della stagione 1989/90. |
Autore critica: | Laura e Morando Morandini |
Fonte critica: | Telesette |
Data critica:
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Critica 3: | La riflessione centrale del film riguarda il ruolo dell'insegnamento, e ovviamente della scuola, nella formazione dei giovani. Non si tratta però solo della schematica alternativa tra nozionismo e sviluppo dell'autonomia di pensiero, ma anche dei rapporti tra mondo della scuola e aspettative della società esterna, dalla famiglia al mondo del lavoro. Il college di Welton propone la tradizione e la rigidità delle regole come ricetta infallibile per temprare gli adolescenti e farne degli uomini di successo.
La regia enfatizza questi caratteri, insistendo molto sulle geometrie chiuse e statiche dei luoghi scolastici, cui si contrappongono movimenti più liberi e spazi meno strutturati quando protagonisti diventano i ragazzi - emblematica la sequenza notturna della fuga verso il bosco, in cui viene fondata la setta che dà il titolo originale del film - o il professor Keating, come accade nella prima lezione tenuta da lui nell'atrio.
Il ruolo dell'insegnante appare quindi fondamentale nel motivare e stimolare i ragazzi, dando loro strumenti che non siano legati solo ai programmi veri e propri. Il film ha tuttavia suscitato accesi dibattiti sul personaggio di Keating. La figura del professore demiurgo, che permette ai ragazzi di scatenare il potenziale creativo e seguire le proprie inclinazioni al di là di ogni condizionamento, appare problematica e a tratti discutibile, soprattutto in relazione al percorso di Neil, che non riesce a trovare la mediazione necessaria tra l'istinto e le difficoltà imposte dalla rigidità della sua famiglia.
Problematicamente, il film mette a confronto due possibili esiti di fronte agli stimoli di Keating. Il timido Todd, sia pur simbolicamente, sembra riuscire a scrollarsi di dosso le costrizioni sociali e familiari, come dimostra con il gesto dell'ultima sequenza, senza giungere all'autolesionismo del suicidio di Neil, simbolo estremo dell'impossibilità di far coincidere sogni e prassi. Le figure centrali dei due adolescenti diventano così paradigmatiche dell'intensità e della complessità del processo formativo e di crescita che pone di fronte alla necessità delle scelte e richiede una sempre maggiore capacità di mediare tra l'intensità delle proprie aspirazioni e le possibilità offerte dal contesto reale. Ciò non significa rinunciare a priori ai propri sogni e desideri: nel film è importante cogliere le differenti dinamiche di gruppo e i vari atteggiamenti dei giovani protagonisti di fronte alla poesia, al teatro, all'affettività.
In questo percorso appare fondamentale il rapporto che si instaura con gli adulti, che hanno una grande responsabilità nel dover tentare di essere a un tempo dei riferimenti e degli esempi, degli stimoli e dei controllori. Oltre le specificità dei ruoli - insegnante, padre, amico, confidente - le differenti figure di adulto presenti nel film assumono sempre significato in relazione ai rapporti che instaurano con i protagonisti adolescenti, offrendo una significativa gamma di possibilità. In questo senso la prima e l'ultima sequenza del film appaiono fortemente collegate: da un'idea di adulto che intima, ordina e controlla soltanto, alla possibilità di un adolescente che decide di agire autonomamente, anche grazie all'incontro con un adulto che ha saputo trasmettere un po' della propria carica umana. |
Autore critica: | Michele Marangi |
Fonte critica: | Aiace Torino |
Data critica:
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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