Regia: | Danièle Huillet; Jean-Marie Straub |
Vietato: | No |
Video: | Biblioteca Rosta Nuova |
DVD: | |
Genere: | Musicale |
Tipologia: | La musica |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | Tratto dall’ opera omonima di Arnold Schönberg |
Sceneggiatura: | |
Fotografia: | |
Musiche: | Tratte dall'opera omonima di Schönberg |
Montaggio: | |
Scenografia: | |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Claudia Barainsky, Ryszard Karczykewski, Richard Salter, Christine Whittlesey |
Produzione: | Max Schoendorff - Danièle Huillet, Jean-Marie Straub |
Distribuzione: | Non reperibile in pellicola |
Origine: | Germania |
Anno: | 1997 |
Durata:
| 62’
|
Trama:
| Trasposizione in film dell'opera comica dodecafonica "Von heute auf morgen" di Arnold Schonberg, ben resa dalle qualità recitative dei cantanti.
|
Critica 1: | L'atto unico omonimo di Arnold Schönberg (1928) è l'occasione per un nuovo cimento dei due sperimentatori francesi con l'ostica ma affascinante musica del compositore viennese. |
Autore critica: | |
Fonte critica | film.spettacolo.virgilio.it |
Data critica:
|
|
Critica 2: | I maestri della lettura "totale" di un'opera preesistente sono comunque ancora una volta Jean-Marie Straub e Danièle Huillet che in Von Heute auf Morgen (già visto a Pesaro) si confrontano a oltre 20 anni dal Mosè e Aronne con un dramma musicale di Schönberg. Le novità d'approccio però sono notevoli: innanzitutto l'argomento: Von Heute auf Morgen, definita anche come "opera buffa", è una sorta di commedia drammatica borghese sul tema del tradimento coniugale (anche se forse il vero centro dell'azione è la ripulsa delle mode). In secondo luogo l'ambiente in cui il film è realizzato è uno spazio chiuso, uno "studio" nel quale è stata ripresa dal vivo e in diretta l'opera e quindi per la prima volta Straub e Huillet si sono confrontati con il problema dell'interpretazione del testo in un contesto scenografico e non naturale. Inutile dire come per questo non venga meno il principio di messa in scena come necessità formale dell'individuazione dell'unico punto di vista possibile di rappresentazione. L'immersione totale nell'opera, richiesta come sempre allo spettatore, è compensata dall'operazione di svelamento progressivo dei dettagli non "detti" che costruiscono il senso morale (antimoderno) dell'azione con una precisione registica che ricorda al tempo stesso Lubitsch e Dreyer. |
Autore critica: | Fabrizio Grosoli |
Fonte critica: | Cineforum n.367 |
Data critica:
| 9/1997
|
Critica 3: | (…) folgorante è apparso Von Heute auf Morgen (Dall'oggi al domani) che Jean-Marie Straub e Daniele Huillet hanno tratto dall'opera in un atto di Arnold Schönberg. Dove, aldilà della messa in scena del dissidio amoroso di una notte tra due agiati coniugi presi da vani interessi extraconiugali, resta potente l'idea di una rappresentazione d'interno in cui astrazione dei sentimenti e fuga dallo scorrere del tempo sembrano coincidere in una messa in scena insolitamente "necrologica". L'occlusione degli spazi d'interno e l'incidenza di una scenografia stranamente irrigidita per il cinema di Straub-Huillet (è del resto la prima volta che i due autori girano in uno studio) danno l'impressione di una rappresentazione in cui il tempo è bloccato, compresso nell'attimo di una evoluzione fulminea dei sentimenti, governato da uno scorrere gratuito che del resto non coinvolge nulla della realtà. E l'idea di una borghesia vanamente antistorica, rappresentata attraverso un tempo che scorre fulmineamente, circoscritto nell'arco di una sfera privata, senza del resto nulla mutare davvero neppure nei sentimenti messi in gioco con vana rabbia. |
Autore critica: | Massimo Causo |
Fonte critica: | Cineforum n. 365 |
Data critica:
| 6/1997
|
Libro da cui e' stato tratto il film |
Titolo libro: | |
Autore libro: | |