Regia: | Joseph Losey |
Vietato: | No |
Video: | Biblioteca Rosta Nuova |
DVD: | |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | letteratura drammatica |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | Barbara Bray, Joseph Losey, tratto dal dramma “Vita di Galileo” di Bertolt Brecht |
Sceneggiatura: | Barbara Bray, Joseph Losey |
Fotografia: | Michael Reed |
Musiche: | Hanns Eisler, Richard Harley |
Montaggio: | Reginald Beck |
Scenografia: | |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Edward Fox (Card. Inquisitore), Michael Lonsdale (Card. Barberini), Topol (Galileo) |
Produzione: | Ely Landau Organisation (Londra) – Cinevision |
Distribuzione: | Cineteca nazionale - Cineteca dell’Aquila - Cineteca Lucana - Collettivo dell’Immagine |
Origine: | |
Anno: | 1974 |
Durata:
| 143’
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Trama:
| La rivisitazione dei momenti cruciali dell processo a carico di Galileo Galilei da parte della Chiesa. Dal testo teatrale di Brecht, che Losey aveva già allestito sul palcoscenico ventisette anni prima, il regista crea un'opera cinematografica estremamente parlata e claustrofobica. Il rapporto tra Brecht e il cinema rimane irrisolto.
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Critica 1: | Dal dramma Vita di Galileo (tre versioni dal 1939 al 1955) di Bertolt Brecht: alcuni episodi nella vita del celebre scienziato pisano (1564-1642), rappresentato ora come un combattente per la libertà intellettuale, ora come capostipite degli odierni scienziati atomici asserviti al potere. Dopo aver messo in scena il dramma a Los Angeles nel 1947 con Charles Laughton protagonista nella sua prima edizione americana, J. Losey tentò di trovare un equivalente cinematografico allo stile teatrale di B. Brecht, applicando le sue idee al mezzo diverso. Anche a causa del basso costo che gli impose tempi strettissimi per le riprese, la trasposizione riuscì soltanto in parte, tanto più che, a causa dell'estrema fedeltà al testo, il film è molto parlato. Affiancato da un cast illustre che comprende anche John Gielgud, Patrick Magee, Margaret Leighton, l'attore-cantante ebreo Topol è un Galileo insolito e imponente. |
Autore critica: | |
Fonte critica | Il Morandini – Dizionario dei film, Zanichelli |
Data critica:
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Critica 2: | La «parentesi» teatrale prosegue con Galileo (1974) con cui Losey sembra coronare un sogno e un'ossessione durati già troppo tempo. Esattamente 27 anni sono passati da quel mitico allestimento teatrale con Charles Laughton, George Tabori (che collaborò alla sceneggiatura) e con i consigli e gli appunti dello stesso Brecht. Un'occasione nella quale lo stesso Brecht riscrisse appositamente il finale dell'opera e che ottenne un insperato successo, al punto da proseguire le sue repliche fino a Hollywood. Da allora i ben noti avvenimenti politici e le meno note vicende economiche hanno costantemente impedito a Losey di realizzare del celebre testo brechtiano la riduzione cinematografica. (…)
Basato ancora sugli appunti di Brecht, Galileo soffre comunque di alcune ipoteche. Il basso budget impone ad un realizzatore " veloce " come Losey tour de force impressionanti. Lo scomparso Charles Laughton è sostituito da un ben diverso Topol. L'estrema fedeltà al testo brechtiano ne fa infine «un'opera estremamente parlata» (Losey). Da ciò discende il fatto che il trasferimento teatro-cinema non sia del tutto indolore, anche se rivela momenti di coincidenza non occasionale fra Losey e Brecht: la concentrazione spaziale (propria della scena teatrale) che permette l'indagine analitica del personaggio; il tema delle vittorie impossibili che si fonde a quello delle illusioni e della dignità individuale; il contrasto fra l'uomo e le regole del gioco che è sempre governato da altri. Al di là di queste presumibili (e scontate) affinità, il problema di Losey è subito quello di «trovare un equivalente cinematografico allo stile teatrale di Brecht» (Losey); è quindi quello di evitare «il film teatrale come ripresa cinematografica di uno spettacolo teatrale, ma di adottare per il cinema le idee che Brecht applicava al teatro» (Berthome) - cosa che sembra riuscita solo al cinema di Godard. |
Autore critica: | Giorgio De Marinis, Gualtiero Cremonini |
Fonte critica: | Joseph Losey, Il Castoro Cinema |
Data critica:
| 3/1981
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Critica 3: | |
Autore critica: | |
Fonte critica: | |
Data critica:
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Libro da cui e' stato tratto il film |
Titolo libro: | Vita di Galileo |
Autore libro: | Brecht Bertolt |