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A mia sorella! - A ma soeur!

Regia:Catherine Breillat
Vietato:14
Video:Istituto luce
DVD:Istituto Luce
Genere:Drammatico
Tipologia:Diventare grandi
Eta' consigliata:Scuole medie superiori
Soggetto:Catherine Breillat
Sceneggiatura:Catherine Breillat
Fotografia:Yorgos Arvanitis
Musiche:
Montaggio:Pascale Chavance
Scenografia:François Renaud Labarthe
Costumi:
Effetti:
Interpreti:Anais Reboux , Roxane Mesquida,Libero De Rienzo,Arsinee Khanjian,Laura Betti,Romain Goupil, Albert Goldberg
Produzione:Arte France Cinema - Cb films - Flach film - Immagine & cinema - Urania pictures
Distribuzione:Istituto luce
Origine:Francia - Spagna
Anno:2000
Durata:

93'

Trama:

Anais ha dodici anni, è sgraziata e bulimica, e ha una sorella quindicenne, Elena, con la quale ha un rapporto di amore-odio. Anais è chiusa in se stessa e sperimenta le proprie emozioni attraverso Elena, solare e bellissima. durante le vacanze estive le due sorelle faranno un'esperienza che aprirà le porte ad una tragedia.

Critica 1:Scrittrice, sceneggiatrice e regista, la francese Catherine Breillat è l'autrice di Romance, un film che avvalendosi della presenza della porno star Rocco Siffredi aveva suscitato un certo scandalo, insinuando il sospetto che la Breillat sia una che punta più che altro a fare sensazione. con il suo finale estremo e violento, A Mia Sorella!, presentato in concorso al festival di Berlino lo scorso febbraio, sembrerebbe avvalorare la tesi. ma per contro, la sicurezza di stile con cui è condotto questo piccolo e intenso romanzo di formazione, rivela una cineasta dalla personalità matura e originale. di scena un rapporto di complicità solo orale vissuto sul filo ambivalente dell'amore-odio, com'è nella vita soprattutto quando si è adolescenti. la visione di una ragazzina un po' goffa che nuotava avanti e indietro nella piscina di un hotel, come parlando d'amore a un immaginario ragazzo é stata la fonte primaria di ispirazione della Breillat, inducendola a pescare nel profondo di se stessa e delle sue memorie familiari con verità e sottigliezza psicologica. delle due sorelle la quindicenne Elena (Roxane Mesquidal, la maggiore, è bella, precoce e suggestionata da un'idea romantica dell'amore; Anais (Anais Reoux) é invece grassottella e introversa, ma già stranamente pronta a difendersi dalle trappole dell'esistenza. se la prima appare la più sciolta, è la seconda a sentirsi più in pace con se stessa, a non aver bisogno di conferme. durante una vacanza al mare, Elena conosce un seducente ragazzo italiano (Libero De Rienzo) e, cedendo alle sue promesse di eterno amore, gli si concede. Anais segue con vigile gelosia l'evolversi della relazione, senza tradire la sorella con i genitori, troppo assorbiti dai propri problemi. in un'atmosfera di rarefatta minaccia enfatizzata dal selvatico scenario della costa dei nord in un'estate dalle tinte smorte, la Breillat accompagna con mano ferma la vicenda al suo tragico epilogo, imprimendo efficacissima naturalezza al gioco interpretativo delle giovani interpreti.
Autore critica:Alessandra Levantesi
Fonte criticala Stampa
Data critica:

16/6/2001

Critica 2:Sostiene Pasolini che non si può contemporaneamente fare film e scrivere romanzi perché in fondo si tratta della stessa operazione; e acqua che scende per due valli non arriva al mare. di parere contrario è Catherine Breillat (classe '48), che alla mezza dozzina di pellicole girate ha alternato prove narrative. secondo il principio che “il cinema non è scrittura, ma incarnazione”; ovvero che il film non nasce a freddo sulla carta, ma a caldo sul set. e, infatti, a mia sorella! trasmette un palpito inquietante. vi troviamo due sorelle in vacanza con i genitori su una spiaggia francese. la bella Elena (Roxane Mesquida) cede al corteggiamento dello studente romano Fernando (Libero De Rienzo), un tipetto con basettoni e orecchino; e intanto la minore Anais (Anais Reboux), grassottella e bruttina, si rode per l'invidia. dal contesto emerge la povertà culturale di questa buona borghesia, l'imbarazzo dei genitori, l'inadeguatezza nell'affrontare le prove dell'esistenza. la scena con Fernando, infilatosi di notte nella camera delle due ragazze, è protratta in tempo quasi reale e finisce in gloria mentre Anais contempla attonita il minikamasutra. il giovanotto sbandiera intenzioni serie, tanto che regala a Elena un prezioso anello di fidanzamento; ma arriva a riprenderselo la proprietaria, la madre Laura Betti, che mette una foga autoironica nel suo delizioso numero. peccato che la Breillat la fotografi soprattutto di spalle. avendo la macchina da presa il grande Jorgos Arvanitis, la regista alterna il racconto analitico con le ellissi più ardite: toglie di mezzo il ragazzo appena non serve più. il finale, preparato con angosciante meticolosità nel racconto di un viaggio a rischio sull'autostrada, si risolve in uno choc inatteso e tremendo ispirato a un fattaccio di cronaca avvenuto quindici anni fa. mi guardo bene dal rivelarlo in quanto è la sorpresa del film, ma preparatevi al peggio. accolto favorevolmente all'ultima berlinale, A Ma Soeur! conferma il talento di un'autrice che sa ciò che vuole e padroneggia i mezzi per ottenerlo.
Autore critica:Tullio Kezich
Fonte critica:Corriere della sera
Data critica:

16/6/2001

Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
Titolo libro:
Autore libro:

A cura di: Redazione Internet
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