Mio piccolo genio (Il) - Little Man Tate
Regia: | Jodie Foster |
Vietato: | No |
Video: | Columbia Tristar Home Video (Winners) |
DVD: | |
Genere: | Commedia |
Tipologia: | I bambini ci guardano, Le diversità |
Eta' consigliata: | Scuole elementari; Scuole medie inferiori |
Soggetto: | Scott Frank |
Sceneggiatura: | Scott Frank |
Fotografia: | Mike Southon |
Musiche: | Mark Isham |
Montaggio: | Lynzee Klingman |
Scenografia: | |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Jodie Foster (Dede Tate), Adam Hanna Byrd (Fred Tate), Dianne Wiest (Jane Grierson) |
Produzione: | Scott Rudin - Peggy Rajski |
Distribuzione: | Cdi |
Origine: | Usa |
Anno: | 1991 |
Durata:
| 99'
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Trama:
| Fred Tate è un bimbo prodigio: legge da solo prima di andare a scuola, e a sette anni risolve astrusi problemi matematici e suona magnificamente il pianoforte. La madre, Dede, una cameriera che vive sola, pur conscia delle possibilità del ragazzo, vorrebbe conservargli una dimensione infantile, anche se la diversità di Fred lo aliena dall'amicizia e dai giochi coi compagni. Sollecitata da una fondazione diretta dalla dottoressa Jane Grierson, ex bambina prodigio, che raccoglie piccoli "geni" per effettuare test attitudinali e viaggi di istruzione ed esibizione, Dede sulle prime rifiuta di affidare Fred a chi sembra saperne più di lei ma, dopo una festa di compleanno del ragazzo in cui nessun amichetto si presenta, acconsente alle richieste della dottoressa. Fred viene ammesso, e si esibisce con successo in soluzioni di enigmi matematici, suscitando l'invidia di Damon, più grandicello e già incattivito e condizionato dalla sua situazione anormale. Fred, alla ricerca di una figura maschile, fa amicizia con un giovane studente dell'Università dove è stato iscritto per seguire i corsi di fisica e che per sbaglio lo ha colpito con un mappamondo lanciato incautamente dalla finestra. Ma anche questa amicizia, per l'egoismo del giovane e l'attaccamento eccessivo del ragazzo ha una breve durata. La dottoressa, che ha preso a cuore il caso di Fred, tenta in tutti i modi di conquistare l'affetto, ma le sue manie dietetiche ed il suo stile educativo da istitutrice non fanno che far sentire il ragazzo sempre più solo. Invitato con la sua ospite ad uno show televisivo, Fred beffa spettatori ed intervistatore recitando una ridicola poesia sui velieri scritta da un vecchio compagnetto di scuola, e scappa a casa, dove la madre, guidata dall'istinto, lo ritrova. Rientrato in famiglia, Fred sembra recuperare spazi e comportamenti infantili di cui ha bisogno, mentre Jane, convinta che niente può sostituire per un ragazzo, sia pure geniale, la figura materna, fa amicizia con Dede, che ha superato l'ostilità nei suoi riguardi.
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Critica 1: | A due anni Fred sa già leggere, a quattro compone poesie, a sette, oltre a essere un piccolo genio matematico, dipinge affreschi murali e suona il piano a livello di concorso. Ma si sente solo e ha non poche difficoltà di rapporto con il prossimo. Sentimentalmente appagato dall'amore della madre operaia, il rapporto con una psicologa lo risarcisce nella sfera intellettuale e culturale. Esordio nella regia di J. Foster, ex bambina prodigio, con un film raccontato con finezza e sensibilità. La scelta del piccolo A. Hann-Byrd è perfetta mentre più incerto risulta il ritratto della psicologa (D. West) di cui non mette abbastanza a fuoco l'ambiguità e l'inclinazione a sfruttare i bambini di cui si occupa con intenti educativi. |
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Fonte critica | Il Morandini - Dizionario dei film, Zanichelli |
Data critica:
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Critica 2: | |
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Critica 3: | |
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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