Nordrand - Borgo Nord - Nordrand
Regia: | Barbara Albert |
Vietato: | 14 |
Video: | Mikado |
DVD: | |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | Disagio giovanile, Migrazioni |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | Barbara Albert |
Sceneggiatura: | Barbara Albert |
Fotografia: | Christine A. Maier |
Musiche: | |
Montaggio: | Monika Willi |
Scenografia: | Katharina Woppermann |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Nina Proll, Edita Malovcic, Tudor Chirilà, Astrit Alihadaraj, Michael Tanczos |
Produzione: | Erich Lackner per Lotus Film (Vienna); coProduzione Martin Hageman per Zero Film (Berlino), Rolf Film per Fama Film (Berna), Ofi, Wff, Mfg, Eurimages |
Distribuzione: | Mikado |
Origine: | Austria |
Anno: | 1999 |
Durata:
| 103'
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Trama:
| A Vienna, nel 1995 cinque giovani con storie, culture e ambizioni diverse si incontrano e per un breve periodo condividono le loro esistenze e i loro sogni. All'estremità nord della città ognuno di loro cerca la propria buona stella. Tra lavoro, relazioni, gravidanze indesiderate ed esperienze rimosse durante la guerra nella ex Jugoslavia, cercano di darsi una mano e sostenersi reciprocamente, spesso in modo goffo e maldestro, ma sempre con il desiderio di amare ed essere amati. Così come si sono incrociate, le loro esistenze si separeranno.
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Critica 1: | L'aria poco serena del nord-est. Questo potrebbe essere l'ideale sottotitolo di Nordrand, l'opera prima di Barbara Albert che ha aperto il concorso della 56 Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica. Nordrand è il nome di una zona periferica di Vienna abitata da immigrati, rifugiati e disoccupati (proprio in questo quartiere "colorato" la giovane regista, tuttora studentessa alla Vienna Film Academy, ha rivelato di essere cresciuta). Dopo il crollo del Muro di Berlino, Vienna è divenuta una sorta di terra di confine, una "zona franca" ponte fra est e ovest. Ed è proprio nella ex-capitale asburgica che s'incontrano i destini dei cinque giovani, esuli ed apolidi, protagonisti di Nordrand. Mentre corre il 1995 (la data la dicono il press-book e le immagini della guerra in Bosnia), due ragazze si ritrovano (da bambine erano state compagne di scuola) nella sala d'attesa di una clinica dove entrambe sono andate a abortire. Tutte e due provengono da mondi in rovina: Tamara è serba ed è fuggita da Sarajevo, Jasmin è austriaca e vuole scappare di casa. Tamara vuole prendere il diploma da infermiera, è forte, vitale e determinata: la guerra le ha insegnato a difendersi; Jasmin, invece, fa la cameriera, è molto vulnerabile ed è facile preda di qualunque uomo. Le due decidono di riunire le loro solitudini esistenziali e vanno a vivere insieme. Passano i mesi e diversi uomini entrano ed escono dalle loro vite, a Sarajevo si continua a morire (le immagini di guerra vengono trasmesse incessantemente dagli apparecchi televisivi) mentre nella nevosa, umida, grigia e violenta Vienna le due ragazze si apprestano a festeggiare un Capodanno multietnico: Jasmin si è infatti innamorata di Senad, un bosniaco che ha disertato mentre Tamara, lasciata dal "soldatino" di leva austriaco, ha trovato l'amore in Valentin, un profugo rumeno che sogna di andare in America... La Albert ha girato il suo film d'esordio volutamente in inverno: "Ho scelto questa stagione", ha dichiarato la regista austriaca "perché meglio rappresentava il congelamento dei sentimenti, l'inaridimento dei rapporti interpersonali davanti a eventi talmente drammatici da indurci a pensare che niente può essere come prima. L'inverno e il nord sono due elementi indissolubili per descrivere il lungo travaglio degli emigranti che viaggiano da sud a nord". Nordrand racconta semplicemente, senza aggiungere alcun giudizio morale, le speranze e le delusioni di cinque giovani in fuga dalla cara Vecchia Europa, ormai sempre più lacerata. |
Autore critica: | Sandra Campanini |
Fonte critica | Cineforum n. 388 |
Data critica:
| ottobre 1999
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Critica 2: | |
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Data critica:
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Critica 3: | |
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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