Sogno di una notte di mezza estate - Midsummer Night's Dream
Regia: | Michael Hoffman |
Vietato: | No |
Video: | Medusa Home Video |
DVD: | Medusa |
Genere: | Commedia |
Tipologia: | Letteratura inglese - 500/600 |
Eta' consigliata: | Scuole elementari; Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori |
Soggetto: | Tratto dal testo omonimo di William Shakespeare |
Sceneggiatura: | Michael Hoffman |
Fotografia: | Oliver Stapleton |
Musiche: | Simon Boswell |
Montaggio: | Garth Craven |
Scenografia: | Luciana Arrighi |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Michelle Pfeiffer (Titania), Rupert Everett (Oberon), Anna Friel (Ermia) Sophie Marceau (Ippolita), David Straithairn (Teseo), Stanley Tucci (Puck), Domicic West (Lisandro) |
Produzione: | Leslie Urdang per Fox Searchlight - Regency Enterprises - Panoramica |
Distribuzione: | Medusa |
Origine: | Usa |
Anno: | 1999 |
Durata:
| 116'
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Trama:
| Alla fine del 1800 nella località di Atena, in Italia, c'è grande agitazione: siamo alla vigilia delle nozze tra il duca Teseo e Ippolita. Ma a margine di queste nozze, procede anche la difficile storia d'amore tra Ermia e Lisandro: i due non possono coronare il loro sogno, perché il padre di Ermia ha destinato la figlia a Demetrio, innamorato non corrisposto di Ermia e a sua volta amato ma senza speranza da Elena. Durante la notte, gli amanti tentano la fuga e si inoltrano nel bosco, inseguiti da Demetrio ed Elena. Qui queste situazioni vengono osservate da Oberon e dagli Elfi e Fate del suo magico regno. Assegnando alcuni compiti a Puck ed altri a Titania, Oberon fa in modo che il corso degli eventi cambi e l'amore giusto ritrovi la retta via. Adesso può finalmente celebrarsi il matrimonio tra Teseo e Ippolita. Durante le nozze, la compagnia di attori dilettanti diretta da Nick Chiappa mette in scena la triste storia d'amore tra Priamo e Tisbe, ottenendo grande successo.
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Critica 1: | Nel lungo e blasonato elenco di registi cinematografici e teatrali che si è cimentato con l'opera del poeta inglese, Michael Hoffman (Un giorno per caso, Bolle di sapone), si inserisce confermando la costante che li accomuna: il più assoluto rispetto di una lingua che parla da sola. Un fiume di parole articolate in versi che non peccano di pesantezza e un impianto scenografico e musicale che non dimentica il luogo che l'ha generato: il teatro. Hoffman si avvale di un cast nutrito ed indovinato, sia nella scelta dei protagonisti, belli ed eterei, sia nelle figure fantastiche che ne muovono le fila. Grandi giochi di luce e contrasti di colore per dar vita a due mondi contrapposti in cui dominano gli stessi valori ed un repertorio musicale che chiama in causa le accorate arie di Verdi e Puccini. |
Autore critica: | Elisabetta Marino |
Fonte critica | Tempi Moderni n. 5 |
Data critica:
| ottobre 1999
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Critica 2: | Sono decenni che il cinema corteggia ed usa Shakespeare, il massimo sceneggiatore “vivente”; di recente, nel suo nome, si è fatta man bassa di Oscar. Si saluta quindi con piacere questa quindicesima versione del Sogno di una notte di mezza estate, la cui prima risale al 1909. Nel frattempo ci si è ispirato anche Woody Allen, Cagney ha trovato modo di fare Bottom e Mickey Rooney di essere Puck nella versione del '35 di Max Reinhardt, mentre nel '64, nel cast inglese, c'era anche il comico Benny Hill e nell'83 Salvatores ne ha diretta un'edizione figlia di un fortunato allestimento dell'Elfo, ancora vivo, senza parlare dello spettacolo indimenticabile di Peter Brook. Questa nuova versione di Michael Hoffman, regista e riduttore, è piacevolmente illustrativa, riuscita soprattutto nella parte senza tempo della fiaba nella foresta. E' chiaro che la scìa interpretativa è quella di Branagh, che aveva attualizzato “Molto rumore per nulla”, mentre qui la storia della duplice coppia innamorata e non corrisposta, vittima del duca Teseo e della sua sposa Ippolita, ma anche di incantesimi e sortilegi, è portata, senza vantaggi e senza danni, nella Toscana fine '800. Ma è noto che la gran parte della fantasia scespiriana entra nel claustrofobico e fatato spazio del bosco, dove il folletto Puck, uno Stanley Tucci straordinario per come mescola comicità e malinconia, organizza con una pozione la commedia degli equivoci affettiva. Intanto una troupe di attori vanagloriosi (ed anche qui c'è Kevin Kline che si guadagna più di un applauso a scena aperta) organizza uno spettacolo, entrando in collisione nel fatato ménage del re Oberon e della regina Titania, languidamente resi da Rupert Everett e Michelle Pfeiffer, che si innamora dell'attore divenuto asino. Come vuole la tradizione cinquecentesca, i nodi verranno al pettine ma saranno anche sciolti, ed il pubblico, se ha gradito, è invitato ad applaudire. Il film si nutre della parola di una commedia meravigliosamente gentile, che non sempre il regista controlla nella sua dimensione poetica, specie nelle scene di gruppo, ma che invece nei monologhi, nei duetti, nei silenzi fatati, sprigiona ancora tutto il suo fascino. E va a merito del regista, lo stesso di Un giorno per caso, non aver esagerato coi trucchi, bastando le lucciole e le parole dense e innamorate del poeta. Cosicché il film, in cui si è fatto grande anche Christian Bale, il ragazzino dell'Impero del sole di Spielberg, è affascinante pur senza lampi di genio, sito in bei paesaggi, sul cocuzzolo del nostro sistema affettivo, sempre così complicato e ambiguo. E quindi è anche comico, romantico e triste, come suggerisce Mr. Shakespeare, autore di un incantesimo in cui è facile riconoscersi, grazie anche a un linguaggio che si vorrebbe dimenticare in fretta per il piacere di ascoltarlo ancora come nuovo. |
Autore critica: | Maurizio Porro |
Fonte critica: | Corriere della Sera |
Data critica:
| 9/10/1999
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Critica 3: | |
Autore critica: | |
Fonte critica: | |
Data critica:
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Libro da cui e' stato tratto il film |
Titolo libro: | Sogno di una notte di mezza estate |
Autore libro: | Shakespeare William |
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