Quando la città dorme - While the City Sleeps
Regia: | Fritz Lang |
Vietato: | No |
Video: | Biblioteca Rosta Nuova, visionabile solo in sede |
DVD: | |
Genere: | Noir |
Tipologia: | Mass media |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | Tratto dal romanzo "The Bloody Spur" di Charles Einstein |
Sceneggiatura: | Casey Robinson |
Fotografia: | Ernest Laszlo |
Musiche: | Gilbert Herschel Burke |
Montaggio: | Gene Fowler Jr. |
Scenografia: | Carroll Clark |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Dana Andrews (Edward Mobley), John Barrymore Jr. (Robert Manners), James Craig (Harry Kritzer), Howard Duff (Ten. Kaufman), Rhonda Fleming (Dorothy), Sally Forrest (Nancy), Ida Lupino (Mildred), Thomas Mitchell (Griffith), Vincent Price (Walter Kyne Jr.), George Sanders (Mark Loving) |
Produzione: | Bert Friedlob per Rko Teleradio Pictures |
Distribuzione: | Non reperibile in pellicola |
Origine: | Usa |
Anno: | 1956 |
Durata:
| 100’
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Trama:
| Un magnate dell'editoria muore. Il figlio, erede dell'impero paterno, scatena rivalità e gelosie fra i dipendenti della società che aspirano alla carica di direttore generale. Il banco di prova per tutti gli aspiranti è la caccia ad un assassino che uccide donne sole ed è diventato il "caso" del momento sulle prime pagine di tutti i giornali. Mentre si scatena la concorrenza fra i tre favoriti alla promozione, il miglior giornalista del gruppo lancia un provocatorio appello televisivo al maniaco, nella speranza che questi cerchi di vendicarsi sulla sua fidanzata ed esca, così, allo scoperto.
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Critica 1: | Morto improvvisamente il proprietario di un grande giornale, suo figlio snob e degenerato deve nominare il nuovo direttore. I candidati sono tre. Sarà nominato chi riuscirà a scoprire uno strangolatore di donne a piede libero. Penultimo film americano di Lang al vetriolo, uno dei suoi più feroci. Il suo sguardo è implacabile, non salva nessun personaggio, nemmeno il più simpatico (D. Andrews). Magistrale ambientazione giornalistica. Scritto da Casey Robinson (da un romanzo di Charles Einstein), è un film in cui Lang porta la regia a un grado di grande raffinatezza. |
Autore critica: | |
Fonte critica | Il Morandini – Dizionario dei film, Zanichelli |
Data critica:
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Critica 2: | While the City Sleeps (Quando la città dorme, 1956), dopo Fury il film americano preferito da Lang, avrebbe dovuto chiamarsi News Is Made at Night. La redazione del «Sentinel» assomiglia a quella del «Los Angeles Chronicle» in Gardenia blu: in questo e nel primo gli eroi sono giornalisti, newspaper-men, creatori di notizie. Il titolo provvisorio già formula un giudizio sull'operato dei Mayo e dei Mobley alle prese con alcuni clamorosi omicidi. Entrambi si rivolgono allo sconosciuto attraverso i media, lo intrappolano solleticandone la vanità e lo individuano come autentici detective: la commessa Miller, il fattorino Manners, gente comune. Quattro "M", tuttavia, giocate a specchio: Mayo e Miller, Mobley e Manners. Carnefici e vittime in Lang abitualmente si confondono, perciò chi è colpevole? Risponde l'autore: «Sono esseri umani. Forse lo stesso vale per Lorre in M- uccide perché deve. Queste persone, tolti Dana Andrews e Thomas Mitchell, fanno esattamente le cose che probabilmente anche lei fa (si rivolge a Bogdanovich), pur detestandole: correre dietro a unlavoro, avidi di denaro. Quante persone con una morale ha incontrato in vita sua?».
La mostruosità quotidiana e il potere manipolatorio dei media sono inseriti in un rigido schema geometrico: tre concorrenti al posto di direttore generale, ciascuno affiancato da una donna, e un battitore libero, Mobley, che tramite Nancy è legato all'onesto Griffith. La sceneggiatura, ispirata al romanzo The Bloody Spur (t.l. Lo sperone insanguinato) di Charles Einstein, risente della stretta collaborazione fra il regista e Casey Robinson. Appassionato collezionista di ritagli di giornale, Lang questa volta rispolvera un fatto accaduto a Chicago, dove l'assassino aveva scritto sullo specchio: »Per favore prendetemi prima che uccida ancora». Fa pensare a Becker di M, alla sua tragica richiesta di aiuto e sollievo dalia prigione degli istinti. Se ricordate le opinioni dell'ambiguo professor Smith nel soggetto non realizzato L’altro che c' è in noi, ecco riaffiorare un elemento base della filmografia langhiana, lucido e tagliente come una spada: più la società è civile e ben organizzata, più sofisticata è la maschera con cui l'individuo nasconde il proprio lo. L’essenza profonda di ciascuno non può essere a lungo soffocata e repressa: da qui l'esplosione e l'esorcismo del male, un delitto, il bagno di sangue. (...)
While the City Sleeps è teatrale, rapido, leggermente involuto. Se la lettera M domina a livello simbolico, la K inscritta in un cerchio, che subito identifica il grattacielo Kyne, ha soprattutto valore di citazione. Parlando di media, come dimenticare Quarto potere (Citizen Kane, 1941) di Welles? L’azienda dei Kyne adombra la poderosa organizzazione di Charles Foster Kane, proprietario di giornali, monopolista romantico, grande anima ambigua. Un'acquisizione utile nella quadreria di Lang, un personaggio/ideogramma che arricchisce l'intreccio. Il cast affiatato, dove non mancano i ruoli della cinica seduttrice (Mildred e Dorothy), la tesa caratterizzazione dell'assassino, i ritmi della commedia mediologica di tradizione (Ida Lupino ricorda Rosalind Russell in His Girl Friday di Hawks), scampoletti sexy che testimoniano un alleggerimento della censura (le gambe inguainate di Dorothy o il sospetto che l'assassino sia lo stesso uomo che inizialmente rubava indumenti intimi a donne giovani) rendono Quando la città dorme un thriller persuasivo e avvincente, ma - strano a dirsi per Lang - sicuramente datato. (...) |
Autore critica: | S. Socci |
Fonte critica: | Fritz Lang, Il Castoro Cinema |
Data critica:
| 1995
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Critica 3: | |
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Fonte critica: | |
Data critica:
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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