Straniero (lo) - Stranger (The)
Regia: | Orson Welles |
Vietato: | No |
Video: | Mondadori Video |
DVD: | A.Peruzzo |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | Storia del cinema |
Eta' consigliata: | Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori |
Soggetto: | Decla Dunning, Victor Trivas |
Sceneggiatura: | Anthony Veiller |
Fotografia: | Russell Metty |
Musiche: | Bronislaw Kaper |
Montaggio: | Ernest Nims |
Scenografia: | Perry Ferguson |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Edward G. Robinson (Ispettore Wilson), Orson Welles (Franz Kindler), Loretta Young (Mary Longstreet), Philip Merivale (Giudice Longstreet), Billy House (Signor Potter), Byron Keith (Dr. Lawrence), Richard Long (Noah Longstreet), Konstantin Shayne (Konrad Meinike), Martha Wentworth (Sarah) |
Produzione: | S.P. Eagle (Sam Spiegel) per International Pic-Tures |
Distribuzione: | Cineteca dell’Aquila - Cineteca Antoniana - Collettivo dell’Immagine |
Origine: | Usa |
Anno: | 1946 |
Durata:
| 95'
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Trama:
| Un pericoloso criminale nazista s'è rifugiato negli Stati Uniti. Nella cittadina, dove vive sotto mentite spoglie, godendo delle generali simpatie, s'è creato una nuova esistenza: egli insegna in una scuola locale. La giovane figlia di un magistrato s'innamora di lui, ed egli la sposa. Arriva nella città un abile detective del servizio speciale alleato: egli è guidato da certi indizi raccolti, e ben presto lo strano comportamento del professore dà corpo ai suoi sospetti. S'inizia tra i due una lotta sorda: ad un certo punto lo straniero sentendosi mancare il terreno sotto i piedi, comincia a perdere la calma. La moglie, che in un primo tempo ha respinto con sdegno le accuse al marito, deve convincersi della sua colpevolezza, quand'egli cerca di sopprimerla. Dopo un movimentato inseguimento sul campanile della chiesa, il delinquente precipita nel vuoto uccidendosi.
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Critica 1: | Un criminale di guerra nazista (O. Welles) s'infratta, con documenti falsi, in una cittadina del Connecticut dove sposa la figlia (L. Young) di un giudice. Lo scova un detective governativo (E.G. Robinson). Epilogo a mozzafiato sul campanile di una chiesa. E il più convenzionale dei film diretti da Welles, in linea con un personaggio di moda a Hollywood negli anni '40: l'ospite in casa sospettato di non essere quel che appare (L'ombra del dubbio, Angoscia, Il pensionante, La scala a chiocciola, ecc.). (…) Interessante la descrizione dell'ambiente di provincia e Welles sfaccetta con sottile istrionismo il suo nazista, ma sarebbe stato meglio se avesse avuto qualche confronto in più con Robinson che lo bracca. Memorabile la figuretta del farmacista che gioca a scacchi. |
Autore critica: | |
Fonte critica | Kataweb Cinema |
Data critica:
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Critica 2: | Le doppie coscienze, i chiaroscuri della realtà, le identità da ricercare nel rivoltoso srotolarsi del Tempo e della Storia: Orson Welles è nello Straniero come in tutti i suoi film. Questo dramma post-bellico di stampo antinazista è però uno dei film meno citati e più sottovalutati del geniale regista. Scritto da Anthony Veiller e, non accreditati, da John Huston e Welles stesso, Lo straniero incarna una volta di più le ossessioni wellesiane nella vicenda di un criminale nazista, Franz Kindler (interpretato dallo stesso regista), che dopo la guerra trova rifugio negli Stati Uniti, nel Connecticut, assumendo l'identità di Charles Ranklin. Sulle sue tracce c'è l'ispettore Wilson di E.G. Robinson, determinato a smascherarlo. Già l'idea di un nazista che striscia, perfettamente integrato, nella provincia americana è inquietante. Welles poi articola la vicenda con angosciante aggressività, tra il delirio religioso di Reinike, il nazista che conduce Wilson sino al vero Kindler, il rifiuto della moglie di Ranklin di riconoscere nel marito un criminale di guerra e la straordinaria sequenza finale, dove Kindler trova la morte trafitto dai demoni animati dell'orologio cui tanto tiene. Il Tempo come sommo disvelatore. Il film durava originariamente 115 minuti, ridotti a 95 dallo stesso Welles. (…) |
Autore critica: | Massimo Causo |
Fonte critica: | Cineforum n. 336 |
Data critica:
| 7-8/1994
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Critica 3: | |
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Data critica:
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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