Marcia dell'imperatore (La) -
Regia: | Luc Jacquet |
Vietato: | No |
Video: | |
DVD: | Lucky Red |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | Natura e ambiente |
Eta' consigliata: | Scuole elementari; Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori |
Soggetto: | Luc Jacquet, Michel Fessler |
Sceneggiatura: | |
Fotografia: | Laurent Chalet, Jerome Maison |
Musiche: | Emilie Simon |
Montaggio: | Sabine Emiliani |
Scenografia: | |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | |
Produzione: | Bonne Pioche - Alliance de Production Cinematographique - Institut Polaire Francais Paul-Emile Victor - Buena Vista International Film Production France - Canal+ |
Distribuzione: | Lucky Red |
Origine: | francia |
Anno: | 2004 |
Durata:
| 80'
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Trama:
| Un documentario sui pinguini imperatori in cui si mescolano amore, dramma, coraggio e avventura nel cuore dell'Antartico, la regione più isolata e inospitale del pianeta. Tutto per riuscire in un'impresa che si perpetua da millenni: portare avanti la continuazione della propria specie...
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Critica 1: | Basta vederli così, che si incamminano in fila indiana per marce di settimane, che si avvinghiano l'uno all'altro per proteggersi dal freddo della lunga notte antartica e che poi proteggono con grazia e con amore i loro piccoli ed è difficile non provare un grande senso di solidarietà con i pinguini, una connessione quasi antropomorfica con la loro esistenza. Ma La marcia dei pinguini, il documentario del francese Luc Jacquet, è adesso nel mezzo di un'altra inattesa marcia: in un anno in cui il pubblico sembra avere disertato il cinema e settimana dopo settimana vede il fallimento di quelli che avrebbero dovuto essere nuovi «blockbusters» i pinguini di Jacquet continuano a raccogliere soldi ed entusiasmo: ventisei milioni di dollari sinora, più di Stealth, più di quel The Island che avrebbe dovuto essere uno dei grandi trionfi dell'estate e che potrebbe venire ricordato invece come il fallimento che costringerà la Dreamworks a dissolversi e a vendersi al migliore offerente. E la marcia è ancora lunga, propiziata non da un’altra costosa e inutile campagna di marketing, ma dal passaparola positivo. «Hanno una personalità adorabile», sostiene Dick Van Dyke, che in Mary Poppins diede ai pinguini la loro prima grande occasione sullo schermo. «Si comportano esattamente come gli umani». I pinguini attraggono, commuovono, fanno discutere. E che cosa fa Hollywood in risposta? Ma è ovvio, mentre si dibatte se è davvero arrivata la fine del tradizionale eroe del film di azione il nuovo eroe dello schermo è questo uccello che non vola e che vive in uno dei pochi habitat rimasti dove il cinema e gli studios non hanno ancora potuto estendere i loro tentacoli. La prima a sfruttare la nuova ondata sarà la Dreamworks. In Madagascar, alcuni degli animali che scappano dallo zoo di New York sono appunto dei pinguini, raccontati mentre tornano alle loro radici in Antartide. Una scena di pochi secondi, ma così popolare che adesso che si appresta al lancio del DVD lo studio ha pensato di allungarla e di aggiungere, già che c'era, uno short di dieci minuti. La Warner Brothers, che ha acquisito assieme con il National Geographic i diritti per La Marcia ha in fase di pre-produzione un altro film dedicato ai pinguini, Happy Feet. Il protagonista, qui, sarà un pinguino che non può cantare e che per riconoscere il suo compagno deve fare ricorso al tap-dancing. Ci saranno altri personaggi-pinguini, che avranno la voce di alcuni grossi divi: Nicole Kidman, Robin Williams, Brittany Murphy, Hugh Jackman. «Sarò un pinguino», conferma entusiasta la Kidman. «Un grande pinguino in una piccola parte». Si è buttata sui pinguini anche la Sony, con Surf's Up: pinguini-surfisti in questo caso, con le voci di Jeff Bridges e James Woods. In tutto questo, poi, non poteva mancare la Disney, che per poter dire la sua sua nel nuovo mondo dei pinguini ha deciso di fare ricorso a un libro pubblicato 60 anni fa: Mr. Popper's Penguins, la storia di un imbianchino che decide di mettere in piedi una troupe di uccelli che cantano e ballano. Non è la prima volta in cui gli studios si trovano a competere tra di loro puntando sugli stessi protagonisti del regno animale. Antz e A Bug's Life nel 1998, entrambi dedicati agli insetti. A Shark's Tale aveva molto di In cerca di Nemo. Adesso la battaglia è sui pinguini, colpa di un documentarista francese il cui film è stato scoperto all'inizio dell'anno al festival di Sundance ed è stato riproposto con una colonna musicale techno-pop e narrato dalla voce soave e poetica di Morgan Freeman. Successo negli Stati Uniti del documentario di Lucques Jacquet, che straccia i blockbuster e ha già incassato 26 milioni di dollari. |
Autore critica: | Lorenzo Soria |
Fonte critica | La Stampa |
Data critica:
| 9/8/2005
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Critica 2: | |
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Data critica:
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Critica 3: | |
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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