Due amiche (Le) - Two Friends
Regia: | Jane Campion |
Vietato: | No |
Video: | Biblioteca Rosta Nuova, visionabile solo in sede |
DVD: | |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | Diventare grandi, Giovani in famiglia |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | |
Sceneggiatura: | Helen Garner |
Fotografia: | Julian Penny |
Musiche: | Martin Armiger |
Montaggio: | Bill Russo |
Scenografia: | Janet Patterson |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Martin Armiger (Philip), Tony Barry (Charlie, padre di Kelly), Kris Bidenko (Kelly), Steve Bisley (Kevin), Emma Coles (Louise), Kerry Dwyer (Alison), Peter Hehir (Malcom, patrigno di Kelly), Stephen Leeder (Jim), Giovanni Marangoni (Renato), Deborah May (Chris, madre di Kelly), Kris Mcquade (Janet, madre di Louise), Sean Travers (Matthew) |
Produzione: | Jan Chapman e Jane Campion per Australian Broadcasting Corporation |
Distribuzione: | San Paolo Audiovisivi |
Origine: | Australia |
Anno: | 1986 |
Durata:
| 76’
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Trama:
| Due compagne di scuola scoprono di essere molto amiche; oltre alla passione per la musica le unisce anche la poco serena situazione familiare. Ma con il passare del tempo le ragazze si allontanano.
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Critica 1: | Due adolescenti, la metodica Louise e la disinibita Kelly, sono compagne di scuola. Dopo un periodo di intensa amicizia, le circostanze della vita le dividono. Film TV, il primo lungometraggio della 31enne Campion. Scritto da Helen Garner e costruito "a gambero", in successione cronologica invertita, ha un linguaggio deliberatamente antitelevisivo e il tipico sguardo "obliquo" della regista neozelandese, il suo modo distaccato e tagliente di mettere in immagini l'ordinaria follia quotidiana, la paralizzante normalità, le nevrosi angosciose della vita in famiglia. |
Autore critica: | |
Fonte critica | Il Morandini – Dizionario dei film, Zanichelli |
Data critica:
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Critica 2: | Kelly e Louise hanno caratteri e temperamenti diversi: la prima vive con precocità le prime esperienze sessuali ed è assai più disinvolta e vitale dell'amica, che invece interpreta in modo più tradizionale la propria adolescenza.
La storia delle due amiche viene inserita in un ciclo stagionale che va dall'inizio della primavera australe sino all'inverno che incornicia mestamente l'affievolirsi del loro rapporto, sottolineando il contrasto climatico la differenza fra il grigiore del presente e le speranze del passato.
Emergono i temi del disagio esistenziale legato all' aperta conflittualità con i genitori per Kelly e alla insofferenza per l'eccesso di normalità subito dalla più remissiva Louise, il tutto sullo sfondo di un'angosciosa nevrosi familiare e di un irrisolto conflitto generazionale.
La regista neozelandese conferma, sin da questa prova d'esordio, la sua spiccata sensibilità nei confronti dei temi dell'adolescenza e dei relativi turbamenti. Le due protagoniste sono delineate con credibilità e aderenza e soprattutto di Kelly è messa in evidenza la trasgressiva e perturbante presenza, simbolo di un vitalismo cui si sottrae la più trattenuta Louise.
Assolutamente insolita e singolare la struttura narrativa disposta in senso retrospettivo in successione cronologica invertita, quanto mai efficace nel comunicare il senso del graduale deteriorarsi di un'amicizia di cui si lascia nello spettatore il ricordo proprio del momento culminante, quello più felice, alla fine del film.
Sempre del finale ci appaiono straordinarie le invenzioni visive che accompagnano la lettura della lettera di Kelly, le cui fantasticherie si visualizzano in una serie di immagini irrealisticamente manipolate dalla regista, nelle quali realtà e immaginario si confondono in una specie di sogno infantile, che sembra rivendicare il diritto alla felicità e alla fantasia da parte di un'adolescenza offesa. |
Autore critica: | |
Fonte critica: | pacioli.net |
Data critica:
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Critica 3: | |
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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