Duellanti (I) - Duellists (The)
Regia: | Ridley Scott |
Vietato: | No |
Video: | L'Unita' Video |
DVD: | |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | Letteratura inglese - 900 |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | Dal racconto lungo "Il duello" di Joseph Conrad |
Sceneggiatura: | Gerald Vaughan-Hughes |
Fotografia: | Frank Tidy |
Musiche: | Howard Blake |
Montaggio: | Michael Bradsell, Pamela Power |
Scenografia: | Peter J. Hampton |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Keith Carradine Armand D'hubert, Harvey Keitel Gabriel Feraud, Albert Finney Fouche, Edward Fox Colonnello, Cristina Raines Adele, Robert Stephens Generale Treillard, Tom Conti Dr. Jaquin, Alun Armstrong Lacourbe, Gay Hamilton Cameriera, John Mcenery Cavaliere, Diana Quick Laura, Alan Webb Cavaliere |
Produzione: | David Puttnam per Enigma - Scott Free Productions - Nffc |
Distribuzione: | Non reperibile in pellicola |
Origine: | Gran Bretagna |
Anno: | 1977 |
Durata:
| 110'
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Trama:
| A Strasburgo, nel 1800, mentre Napoleone è Console, il tenente Gabriel Féraud ferisce gravemente in duello il nipote del sindaco e il gen. Treillard incarica il tenente Armand d'Hubert di notificare al collega gli arresti domiciliari. D'Hubert compie il suo dovere mentre Féraud si trova nel salotto di Madame de Lionne; ne provoca l'ira e una sfida a duello. Vincitore, Armand si trova invischiato in un codice d'onore che lo vuole o assassino o cadavere. Anche perché legato ad Adèle, D'Hubert vorrebbe chiudere la partita; ma, come gli dice un amico, l'unica via d'uscita sarebbe di ottenere una promozione essendo i duelli proibiti tra ufficiali di diverso grado. Stranamente i due, trascinati dalle campagne napoleoniche, si trovano nel 1801 ad Augsburg, nel 1806 a Lubecca, nel 1812 in Russia, nel 1814 a Tours e nel 1816 a Parigi, di pari passo capitani, colonnelli, generali. Dopo la Restaurazione, essendosi sposato con Laura, Armand D'Hubert si trova in grado di intervenire a favore dell'avversario - bonapartista anche durante i Cento Giorni - e impedirne segretamente l'esecuzione capitale. Féraud lo raggiunge e lo sfida nuovamente. Questa volta Armand lo riduce alla propria mercè e, condannandolo a vivere, rompe finalmente la catena che lo legava ad uno stupido codice di malinteso onore.
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Critica 1: | È la storia di un duello che, continuamente interrotto per ragioni diverse, dura quindici anni. I duellanti sono due ufficiali francesi degli Ussari dell'epoca napoleonica, ossessionati da una assurda rivalità. Da un racconto (1908) di J. Conrad, un po' stirato fino a 101m, un film di raffinata eleganza figurativa. I 2 attori americani iniettano una carica di selvaggia energia in una confezione britannica fin troppo agghindata. Primo lungometraggio di Ridley Scott (1939), regista pubblicitario, come il fratello Tony. |
Autore critica: | |
Fonte critica | Il Morandini - Dizionario dei film, Zanichelli |
Data critica:
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Critica 2: | I duellanti fu presentato al festival di Cannes nel 1977 e, oltre a ricevere il premio come miglior opera prima per il regista Ridley Scott, ebbe il consenso del prestigioso presidente della giuria del festival di quell'anno: nientemeno che Roberto Rossellini. Tratto da un romanzo breve di Joseph Conrad, 'Il duello', il film vede protagonisti due ufficiali napoleonici che, nell'arco di quindici anni, si scontrano a duello ogni volta che si incontrano. In verità uno solo dei due, il folle Feraud, a seguito di un presunto torto subito, chiede soddisfazione all'ignaro e sconcertato D'Hubert: i duelli si susseguono nel film come nel romanzo, in ogni parte d'Europa, seguendo gli spostamenti della guarnigione napoleonica, e suscitando lo sconcerto, e, sotto certi aspetti, anche il malsano divertimento negli altri ufficiali francesi. Conclusione del film amara, ma in perfetta sintonia con la fine del dominio francese in Europa.
Perfetta rappresentazione di un perenne conflitto tra due uomini, il film trae forza da questo tema attuale ieri, oggi e sempre: ma 'I duellanti' non è solo questo, è anche una profonda riflessione sul tema della doppia personalità, sull'assurdo richiamo all'odio che una persona esercita su un'altra senza un'apparente motivo. Il fascino del romanzo di Conrad viene tradotto con intelligenza sullo schermo da Ridley Scott: la difficoltà maggiore per il regista consisteva proprio nel rischio di tradire lo spirito misterioso del testo e di banalizzare la lucida follia di uno dei protagonisti che sono le note principali di questa come di gran parte delle opere del grande scrittore polacco.
E fu così che Ridley Scott, regista inglese specializzato in spot pubblicitari, esordì nel mondo del cinema; sarebbe scontato dire che esordio migliore non poteva esserci, perché I duellanti è un film molto bello, ben fotografato, uno di quei film in cui più che la storia, apparentemente banale e monocorde, conta, come avrebbe detto Hitchcock, il modo di raccontarla. In questo Ridley Scott è bravissimo. La sua filmografia si sarebbe arricchita nel corso degli anni di tanti film di successo, alcuni diventati addirittura dei cult movie (Alien, Blade Runner, Thelma & Louise), altri un po' sopravvalutati (Il gladiatore su tutti), almeno uno sottovalutato (Legend).
Con questo film conoscemmo meglio due attori che per ragioni diverse fanno parte di quella ristretta cerchia dei cosiddetti antidivi: di Keith Carradine, lo sventurato e umanissimo D'Hubert, ricordavamo la performance di attore e cantante in Nasville, di Harvey Keitel, lo sfrontato, folle e tuttavia patetico Feraud, avremmo visto decine di film negli anni a venire (citiamo solo Lezioni di piano e Smoke), ma già ne I duellanti, nel 1977, intravedemmo le doti di un grandissimo attore. |
Autore critica: | Ernesto Maria Volpe |
Fonte critica: | www.pagine70.com |
Data critica:
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Critica 3: | |
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Fonte critica: | |
Data critica:
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Libro da cui e' stato tratto il film |
Titolo libro: | Duello (Il) |
Autore libro: | Conrad Joseph |
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