Vogliamo vivere! - To be or not to be
Regia: | Ernst Lubitsch |
Vietato: | No |
Video: | Mondadori video, Broadcast Milano |
DVD: | |
Genere: | Commedia |
Tipologia: | La memoria del XX secolo, Storia del cinema |
Eta' consigliata: | Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori |
Soggetto: | Melchior Lengyel, Ernst Lubitsch |
Sceneggiatura: | Edwin Justus Mayer |
Fotografia: | Rudolph Maté |
Musiche: | Werner Richard Heymann, musiche da temi di Chopin |
Montaggio: | Dorothy Spencer |
Scenografia: | Julia Heron, Vincent Korda |
Costumi: | |
Effetti: | Lawrence W. Butler |
Interpreti: | Lionel Atwill (Ravitch), Jack Benny (Joseph Tura), Felix Bressart (Greenberg), Carole Lombard (Maria Tura), Robert Stack (Ten. Stanislav Sobinski), Tom Dugan (Bronski/ Hitler), George Lynn (Attore che interpreta l'aiutante di Hitler), Maude Edburn (Anna), Charles Halton (Dobosh), Olaf Hytten (Polonio), John Kellogg (Ufficiale polacco), Edgar Licho (Suggeritore), Maurice Murphy (Ufficiale polacco), Otto Reichow (Pilota tedesco), Stanley Ridges (Prof. Siletsky), Gene Rizzi (Ufficiale polacco), Helmut Dantine (Pilota tedesco), Alec Craig (Contadino scozzese), Robert Varno (Primo pilota), Henry Victor (Cap. Schultz), Erno Werebes (Direttore di scena), Armand Wright (Truccatore), Wolfgang Ziler (Libraio) |
Produzione: | Ernst Lubitsch e Alexander Korda per la United Artists |
Distribuzione: | Cineteca Nazionale - Cineteca del Friuli |
Origine: | Usa |
Anno: | 1942 |
Durata:
| 99'
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Trama:
| Alla vigilia dell' ultima guerra una compagnia di artisti polacchi deve mettere in scena una commedia antinazista, ma gli eventi precipitano e ben presto Varsavia è alla mercè del governatore tedesco. Gli artisti che hanno dovuto smettere di recitare hanno però costituito un attivo centro di resistenza e grazie ai costumi che avevano pronti per la commedia, giocano una serie di beffe agli oppressori, riuscendo alla fine a mettersi in salvo in Inghilterra servendosi dell'aereo di Hitler.
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Critica 1: | Joseph Tura e la sua compagnia di attori polacchi rimangono senza lavoro dopo l'invasione tedesca finché sono coinvolti in un complotto antinazista in cui mettono a frutto le loro capacità di interpretazione scenica. Il retorico titolo italiano tradisce lo spirito di un film delizioso e grottesco dove la tematica antinazista è ricondotta nell'universo della commedia, Hitler è combattuto con le barbe finte e i nazi sono soprattutto cattivi attori. Un elogio dell'illusione scenica. Rifatto da Alan Johnson nel 1983 con Essere o non essere. |
Autore critica: | |
Fonte critica | Il Morandini - Dizionario dei film, Zanichelli |
Data critica:
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Critica 2: | Ernst (Ernest, in America) Lubitsch è considerato, all’inizio degli anni Quaranta, uno dei maestri del cinema americano. Può permettersi quel che vuole, compreso di trattare in chiave comica, con il suo “tocco” inimitabile, la sanguinosa dittatura nazista in Europa. Le sue origini ebraiche lo rendono particolarmente sensibile allo svolgimento di un conflitto che pure va seguendo da molto lontano. Verso lo stesso periodo, Chaplin gira Il grande dittatore e Fritz Lang Anche i boia muoiono. È tra questi due poli che si colloca Vogliamo vivere. Lubitsch vi vince la scommessa di combinare un autentico spirito di resistenza con i classici meccanismi della farsa (travestimenti, equivoci, ecc.). La trovata più celebre è quella dello spettatore che lascia la sala nel momento in cui il primo attore attacca con il celebre “Essere o non essere” per raggiungere in camerino l'affascinante moglie di quello. I guitti finiscono per recitare a rischio della vita: l'oscura controfigura di Hitler in teatro diventa un eroe involontario, mentre i militari con tanto di galloni si dimostrano dei pupazzi. |
Autore critica: | Claude Beylie |
Fonte critica: | I capolavori del cinema, Vallardi |
Data critica:
| 1990
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Critica 3: | |
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Data critica:
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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