Ed tv - Edtv
Regia: | Ron Howard |
Vietato: | No |
Video: | Cic Video |
DVD: | Columbia Tristar home video |
Genere: | Commedia |
Tipologia: | Mass media |
Eta' consigliata: | Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori |
Soggetto: | Sylvie Bouchard, ispirato al romanzo"Luigi XIX Re delle onde" di Emile Gaudreault,Sylvie Bouchard |
Sceneggiatura: | Lowell Ganz, Babaloo Mandel |
Fotografia: | John Schwartzman |
Musiche: | Randy Edelman |
Montaggio: | Daniel P. Hanley |
Scenografia: | Michael Corenblith |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Matthew Mcconaughey, Jenna Elfman, Woody Harrelson, Sally Kirkland, Martin Landau |
Produzione: | Brian Grazer, Ron Howard |
Distribuzione: | Uip |
Origine: | Usa |
Anno: | 1999 |
Durata:
| 123'
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Trama:
| Il canale via cavo "True TV" è in grave crisi negli indici d'ascolto. Nel disperato tentativo di riprendere quota e di salvare la propria carriera, la direttrice Cinthya Topping ha un'idea del tutto rivoluzionaria: trasmettere la vita di una persona qualsiasi in diretta per 24 ore al giorno. L'idea viene approvata. Un giorno nel bar di Los Angeles dove i responsabili stanno facendo dei provini ai clienti, si trova anche Ed, 30 anni, impiegato in un negozio di videocassette. Spinto dal fratello Ray, Ed si fa avanti, si presenta, parla, dialoga con l'obiettivo e, alla fine, viene scelto. Da quel momento due telecamere lo seguono in ogni attimo della giornata. La cosa sembra all'inizio divertente, ma poi la situazione si complica. Capita che Ed si innamori, ricambiato, di Shari, la ragazza di suo fratello Ray: con grande gioia degli spettatori e dei dirigenti della rete. Poi all'improvviso il padre Hank, che aveva abbandonato la famiglia tanti anni prima, ricompare, provocando tensioni e crisi tra la madre Jeanette e il suo secondo marito. All'uomo ossessionato dalle malattie e costretto sulla sedia a rotelle, Ed è molto legato. A complicare ulteriormente le cose, a Ed viene presentata Jill, una che vuole fare televisione e che lo seduce in diretta. Insomma la vita di Ed non procede più come lui vorrebbe ma come vogliono l'occhio della telecamera e i desideri degli spettatori. Allora Ed decide che è arrivato il momento di dire basta. Ma non riuscirebbe a farlo se in suo aiuto non arrivasse anche Cinthya, che nel frattempo ha visto il lato negativo della propria idea e si schiera dalla parte di Ed.
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Critica 1: | Sulla scia di The Truman Show di cui è il ribaltamento (la vittima è consenziente), è l'applicazione estrema del cinéma-verité degli anni '60: la vita in diretta. Come nel film di P. Weir, la sceneggiatura di Lowell Ganz e Babaloo Mandel è di astuzia sopraffina nel mescolare i toni (comicità, pathos, critica di costume, denuncia sociale) e nel trasformare la vita di una famiglia come tante in una soap opera con ripetuti colpi di scena e rivelazioni. Morale: un tempo si diventava famosi se si era speciali; oggi si diventa speciali se si è famosi e si sta sui teleschermi. Altra lezione: con la sua presenza la cine(tele)camera modifica la realtà. Regista eclettico di mestiere garantito, R. Howard (1954) governa il traffico con sagace tempismo e un palese affetto per i personaggi. Dà il suo meglio nella commedia. Vagamente ispirato al film franco-canadese Louis XIX, King of the Airwaves (1993). |
Autore critica: | |
Fonte critica | Il Morandini - Dizionario dei film, Zanichelli |
Data critica:
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Critica 2: | Dopo Truman show un altro film sadomasochista nei confronti dei media, dove un giovanotto qualunque, per desiderio di soldi e fama, accetta di venir ripreso 24 ore su 24 dal canale via cavo “True tv”. La sceneggiatura non esiste, è la sua vita, anche sentimentale, che si tramuta, come tutte lo potrebbero diventare, in un'avvincente soap opera, con altarini di famiglia svelati, seguita da record di audience e di pubblicità, vero scopo dell'operazione. Ma così la privacy di Ed va a rotoli, è il prezzo da pagare al mito del successo, come il cinema americano ci ha tante volte insegnato. Ron Howard, ex teen ager prodigio di Happy days e trombettiere della retorica patria in Apollo 13, estremizza in EdTv la profezia di Andy Warhol secondo cui ciascuno avrebbe avuto i suoi cinque minuti di notorietà massmediologica. E riprende il tema di un bel film off, Guy, in cui un poveraccio era spiato dalla cinepresa di una film maker. E il risultato non cambia: mentre Jim Carrey-Truman non sapeva di essere ripreso, Ed Perkunry, il simpatico Matthew McConaughey, manda in onda i suoi pasticci quotidiani consapevolmente, incastrando gli altri, per sperimentare sulla sua pelle di cittadino americano di media volgarità il potere del Grande Fratello che rende Straordinario l'Ordinario. Il film fanta-televisivo, in cui si citano non per complimentarsi i “machi” Reynolds e Seagal, prende scorciatoie facili, concentrandosi spesso sul sesso, che lascia naturalmente ampi margini pruriginosi; ma è abile, allarmante e intelligente. Un po' connivente, nel senso che la denuncia, veritiera, risulta così inserita nel sistema di comunicazione e divertente per il pubblico da smussarne gli angoli più cinici. Ma la tragedia della fama come bene morale è evidente, trovando spazio nella faciloneria yankee. Howard si inserisce nel “genere” di cinema ormai dedito con più odio che amore alla tv, dall'accusa di Quinto potere al poetico Pleasantville: urge avvertire MacLuhan che ora il medium è davvero il messaggio. Non a caso EdTv usa attori drammaticamente spiritosi che vengono dalla tv, da Woody Harrelson - che per la gioia dei talk show scrive il libro “My brother pissed on me” - a Martin Landau alla brava Sally Kirkland, che il regista manovra con la profetica furberia di chi conosce il potere di seduzione dell'impero televisivo, che di certo colpirà ancora. |
Autore critica: | Maurizio Porro |
Fonte critica: | Corriere della Sera |
Data critica:
| 28/5/1999
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Critica 3: | |
Autore critica: | |
Fonte critica: | |
Data critica:
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Libro da cui e' stato tratto il film |
Titolo libro: | Luigi XIX Re delle onde |
Autore libro: | Gaudreault Emile,Bouchard Sylvie |
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