Strada di Levi (La) -
Regia: | Davide Ferrario |
Vietato: | No |
Video: | |
DVD: | 01 |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | La memoria del XX secolo, La storia, Razzismo e antirazzismo |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | Davide Ferrario |
Sceneggiatura: | Davide Ferrario |
Fotografia: | |
Musiche: | |
Montaggio: | |
Scenografia: | |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | |
Produzione: | Davide Ferrario per Rossofuoco |
Distribuzione: | 01 Distribution |
Origine: | Italia |
Anno: | 2006 |
Durata:
| 92'
|
Trama:
| Un viaggio insieme a Primo Levi, lungo la strada del ritorno da Auschwitz.
|
Critica 1: | La vicenda di Primo Levi nel campo di Auschwitz è nota ai più, per il libro Se questo è un uomo, ma cosa accadde allo scrittore ebreo dopo la liberazione molto meno. Ora il regista Davide Ferrario (tra i suoi film più noti, Tutti giù per terra e Dopo mezzanotte) ha deciso di realizzare un documentario sul viaggio che Primo Levi fece per tornare a Torino dal campo di sterminio di Auschwitz. Non solo un ritorno a quelle atmosfere e a quei drammi, che Levi ha raccontato nel libro La tregua, ma soprattutto un film che, attraverso l'intelligenza dello scrittore torinese racconta l'Europa di oggi.
Intitolato La strada di Levi e autoprodotto il film sarà pronto il prossimo anno. "All'epoca del viaggio di Levi - ha spiegato il regista (…) – quasi tutti i paesi attraversati dallo scrittore avevano un altro nome, erano tutti uniti sotto l'Unione Sovietica: proprio questo è l'aspetto interessante del film, che da una parte ripercorre la strada di Levi, guardando alla sua autorità e alle sue testimonianze, e dall'altra osserva quel mondo lì, quel pezzo di Europa che è uscito dal comunismo e si sta avviando verso qualcosa d'altro, che molto spesso è contradditorio e di cui si sa molto poco, solo tanti luoghi comuni".
Nelle aspirazioni del regista il documentario "dovrebbe diventare un film che attraverso l'intelligenza di Levi racconta l'Europa di oggi, compresa l'Italia, quantomeno vista non attraverso le nostre idee politiche ma attraverso la sua visione morale e culturale. Un documentario che riprende l'attuale, con inserti di repertorio, ma principalmente è un film che guarda a quello che c' è adesso".
Non ci saranno attori in La strada di Levi, nemmeno commenti da parte del regista o dello sceneggiatore Marco Belpoliti. "L'idea - spiega ancora Ferrario - è di usare solo le parole di Levi, poi non so a chi le faremo leggere. Questo magari potrebbe essere una sorpresa, perché abbiamo in mente dei lettori abbastanza inconsueti". Il film sarà pronto il prossimo anno "tra gennaio e il festival di Cannes".
"Il piano di lavorazione – osserva il regista – segue le stagioni descritte ne La tregua, abbiamo già girato la parte invernale in Polonia, che corrispondeva alla liberazione dei campi e alla permanenza di Levi in un campo di sopravvivenza, poi il viaggio lo compì in primavera-estate ed arrivò a metà ottobre a Torino. Il girato andrà avanti fino a settembre, e tra settembre e dicembre si finirà di montare: sarebbe bello averlo pronto per il Giorno della memoria dell'anno prossimo, il 27 gennaio, però non voglio impegnarmi su questo".
Ferrario, infine, ha annunciato di essere molto vicino ad un accordo con la Rai e con 01 Distribution. "Il film dovrebbe quindi uscire nella sale – ha concluso il regista – e anche noi tenteremo di dare nuova vita al documentario, con un soggetto italiano che suscita enorme interesse all'estero. Primo Levi è conosciuto dovunque, mi auguro che non sia un'operazione limitata all'aspetto culturale, ma che possa raggiungere un pubblico internazionale e un pubblico da cinema". |
Autore critica: | |
Fonte critica | repubblica.it |
Data critica:
| 13/3/2005
|
Critica 2: | |
Autore critica: | |
Fonte critica: | |
Data critica:
|
|
Critica 3: | |
Autore critica: | |
Fonte critica: | |
Data critica:
|
|
Libro da cui e' stato tratto il film |
Titolo libro: | |
Autore libro: | |
|