Insider - Dietro la verità - Insider (The)
Regia: | Michael Mann |
Vietato: | No |
Video: | Touchstone Home Video |
DVD: | |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | Mass media |
Eta' consigliata: | Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori |
Soggetto: | Michael Mann, Eric Roth |
Sceneggiatura: | Michael Mann, Eric Roth |
Fotografia: | Dante Spinotti |
Musiche: | Pieter Bourki, Lisa Gerrard |
Montaggio: | William C. Goldenberg, David Rosenbloom, Paul Rubell |
Scenografia: | Brian Morris |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Al Pacino, Russell Crowe, Lindsay Crouse, Colm Feore, Gina Gershon |
Produzione: | Michael Mann, Pieter Jan Brugge |
Distribuzione: | Buena Vista |
Origine: | Usa |
Anno: | 1999 |
Durata:
| 157'
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Trama:
| Jeffrey Wigand lavora come capo ricercatore e dirigente alla Brown & Williamson, azienda produttrice di tabacco. Quando decide di non poter più rimanere in silenzio di fronte alle manipolazioni cui assiste, Jeffrey viene messo di fronte ad una situazione irreversibile: o si adegua e resta o perde il posto. Licenziato, Jeffrey diventa il testimone chiave nella causa che lo stato del Mississippi ed altri 49 Stati intentano contro l'industria del tabacco. Tutto questo viene pagato a caro prezzo. Jeffrey prende contatti con Lowell Bergman, un giornalista della CBS sempre in cerca di esclusive. Lowell decide di combattere questa battaglia a fianco di Jeffrey e lo convince a registrare una intervista-verità all'interno della trasmissione di grande ascolto "60 minuti". Qui Jeffrey fa dichiarazioni piuttosto compromettenti e il giorno della messa in onda arriva dai vertici della CBS l'ordine di toccare il programma. Jeffrey viene lasciato dalla moglie; Lowell rimane isolato all'interno della redazione. Quando le cause legali vanno avanti e si arriva ad una prima sentenza che condanna i produttori di tabacco, la CBS fa marcia indietro. Ma a quel punto Lowell si licenzia. Ormai il caso è all'attenzione di tutti. E questo rappresenta già un successo.
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Critica 1: | La capacità e il coraggio di un cinema che si prende il suo tempo, che indugia sulle facce e sui particolari (le mani sempre in moto di Al Pacino, gli occhiali e i silenzi di Russell Crowe, un solitario, inquietante giocatore di golf nella notte, gli elementi ravvicinati di una camionetta di komeinisti) per raccontare i mondi distanti di due uomini, che si incrociano in nome di un ritrovato orgoglio. (...) The Insider non è un pamphlet, non è il solito film sociale: è un raro esemplare di grande cinema morale, di scavo atroce su quello che eravamo e quello che siamo diventati. Non ci sono alibi: come dice la moglie ad Al Pacino: "Devi sapere quello che vuoi fare prima di farlo". Ci riguarda tutti... |
Autore critica: | Emanuela Martini |
Fonte critica | Film Tv |
Data critica:
| 29/02/2000
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Critica 2: | Primo obiettivo: l'industria del tabacco che smercia la droga nicotina, negando l'assuefazione e manipolandola con effetti gravissimi sul cervello e il sistema nervoso; secondo: la CBS che, di fronte a una intervista esplosiva sulla minaccia alla salute pubblica e il plusvalore delle sigarette, si rifiuta di mandare in onda lo scoop da 30 milioni di audience. Evviva il Wall Street Journal e New York Times, che riusciranno a bloccare il complotto, come, nella realtà, fu un articolo di "Vanity fair" a denunciarlo, provocando rimborsi per 240 milioni di dollari. Sulla base di una polemica reale, appena romanzata per reggere 2 ore e 35 di proiezione che scorrono di corsa, con montaggi ed emozioni paralleli e 7 Oscar all'orizzonte, Michael Mann ha fatto con The insider un film bello e vigoroso, stile cospiratorio-Watergate '70, su come le multinazionali controllano la nostra libertà di respirare e comunicare, oltre all'oltraggio della privacy. C'è poco da stare allegri, nonostante due eroi al prezzo di uno che vorremmo salvare per rallegrarci sia con un idealizzato, pensoso e misurato Al Pacino , una specie di Michele Santoro dell'informazione-spettacolo che non accetta censure, sia col bravissimo Russell Crowe, attore sensibile e diverso da tutti, candidato all'Oscar, scienziato delle sigarette licenziato e ricattato dall'industria del tabacco (le major sono dette i 7 nani) e redento alla buona causa, pur perdendo la famiglia. C'è di tutto e di più in questo racconto allarmistico e sfiorato da un mezzo happy end che non promette nulla. Si dirà: la multinazionale Disney accusa la CBS e i nicotina-trafficanti, bella forza, è un gioco di super potenze. Non scoppierà la rivoluzione, ma film coraggiosi come The insider servono a comunicare verità scomode con modi espressivi magistrali, dalla sceneggiatura al montaggio, senza rinunciare neppure al processo. Ci si sente con la coscienza a posto anche in platea. Ci sono momenti di tensione ideologica (l'assolo di Pacino crociato della libertà), di malinconia (la bella scena del golf notturno), di isterismo da quinto potere tv a tavolino, con qualche battuta di modernariato, come il Marcuse pronunciato Marcus. |
Autore critica: | Maurizio Porro |
Fonte critica: | Corriere della Sera |
Data critica:
| 26/2/2000
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Critica 3: | |
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Data critica:
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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