Kapò -
Regia: | Gillo Pontecorvo |
Vietato: | No |
Video: | Ricordi Video, Panarecord, Gruppo Editoriale Bramante |
DVD: | Fox |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | La condizione femminile |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | Gillo Pontecorvo |
Sceneggiatura: | Gillo Pontecorvo, Franco Solinas |
Fotografia: | Goffredo Bellisario, Aleksandar Sekulovic |
Musiche: | |
Montaggio: | |
Scenografia: | Piero Gherardi |
Costumi: | |
Effetti: | |
Interpreti: | Mira Dimulovic, Gianni Garko, Didi Perego, Paola Pitagora, Susan Strasberg, Laurent Terzieff |
Produzione: | Franco Cristaldi per la Vides Cin.Ca, Moris Ergas per la Zebra Film, Cineriz (Roma), Francinex (Parigi) |
Distribuzione: | Cineteca Nazionale |
Origine: | Italia |
Anno: | 1959 |
Durata:
| 118'
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Trama:
| Portata in un campo di concentramento nazista, Nicole, un'ebrea adolescente, vede morire i suoi genitori nella camera a gas. Una disperata paura di morire spinge la ragazza a prostituirsi freddamente ai suoi aguzzini, ed a schierarsi dalla loro parte, tradendo la sua razza. Ella diventa una Kapo', cioè la feroce guardiana delle sue compagne di sventura. Al campo di lavoro arriva un gruppo di prigionieri di varie nazionalità. Nicole, che sembrava aver dimenticato ogni sentimento che non fosse la paura e l'odio, s'innamora di Sascia, un prigioniero russo, e l'amore la rende capace di compiere per lui e per i compagni di sventura il sacrificio della vita. Ella infatti aiuta i prigionieri in un loro tentativo di fuga: durante il cambio della guardia entra nella cabina elettrica e stacca i fili della corrente che rende insuperabili le barriere del campo. I prigionieri fuggono verso la foresta: i tedeschi uccidono Nicole e crivellano di colpi il gruppo dei fuggenti, tra i quali è Sascia, sconvolto per il sacrificio della piccola ebrea.
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Critica 1: | Frutto di un impegno austero (scritta dal regista con Franco Solinas) e delle buone intenzioni, questa parabola sulla degradazione e sulla distruzione della dignità nei lager nazisti. Diede origine a una violenta stroncatura, intitolata "De l'abjection", di Jacques Rivette (Cahiers du Cinéma n. 120, giugno 1961) che rimproverò al regista, in particolare, la carrellata in avanti per inquadrare il cadavere della Riva, suicida sul filo spinato elettrificato. Quella polemica recensione fu lo spunto, trent'anni dopo, per un saggio del critico Serge Daney. Nastro d'argento 1961 per Didi Perego, attrice non protagonista. |
Autore critica: | |
Fonte critica | Il Morandini - Dizionario dei film, Zanichelli |
Data critica:
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Critica 2: | |
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Critica 3: | |
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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