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Wonder -

Regia:Stephen Chbosky
Vietato:No
Video:
DVD:01
Genere:Drammatico
Tipologia:Diventare grandi, Le diversità
Eta' consigliata:Scuole elementari; Scuole medie inferiori; Scuole medie superiori
Soggetto:R.J. Palacio (romanzo)
Sceneggiatura:Stephen Chbosky, Steve Conrad, Jack Thorne
Fotografia:Don Burgess
Musiche:Marcelo Zarvos
Montaggio:Mark Livolsi
Scenografia:Kalina Ivanov
Costumi:Monique Prudhomme
Effetti:Kerry Phillips, John Stewart (III), Lola Visual Effects
Interpreti:Julia Roberts (Isabel Pullman), Jacob Tremblay (Auggie Pullman), Owen Wilson (Nate Pullman), Mandy Patinkin (Mr. Tushman), Izabela Vidovic (Via Pullman), Ali Liebert ( Ms. Petosa), Daveed Diggs (Mr. Browne), Sonia Braga (Madre di Isabel), Emma Tremblay (Michelle), Danielle Rose Russell (Miranda), Millie Davis (Summer)
Produzione:LIONSGATE, MANDEVILLE FILMS, PARTICIPANT MEDIA, WALDEN MEDIA
Distribuzione:01 Distribution
Origine:Usa
Anno:2017
Durata:

113'

Trama:

La coinvolgente storia di August Pullman, detto Auggie che, nato con una rara malattia, si trova ad affrontare il mondo della scuola per la prima volta. Come sarà accettato dai compagni e dagli insegnanti? Chi sarà suo amico? L'amore della sua meravigliosa famiglia, una grande dose di coraggio e la sua travolgente gentilezza lo aiuteranno a trovare il suo posto nel mondo e nel cuore dei compagni di scuola.

Critica 1:Auggie Pullman è un alieno. Non tanto perché provenga da chissà quale galassia (seppur il suo sogno sia quello di diventare un astronauta ed esplorare lo spazio sconfinato), o perché abbia come amico immaginario il Chewbecca di Guerre Stellari, quanto perché sin dalla nascita soffre di una terribile malattia che lo ha costretto a numerosi interventi che poco alla volta hanno deformato il suo aspetto in maniera indelebile. Rimasto quasi sempre nascosto dentro le mura di casa per paura del pregiudizio altrui, Auggie dovrà fare i conti con i suoi coetanei una volta iniziata la scuola.
Prendendo spunto dal romanzo omonimo di Raquel Jaramillo (pubblicato nel 2012 sotto lo pseudonimo di R.J. Palacio) e forte dell’esperienza registica di Noi siamo infinito, Stephen Chbosky sposa il punto di vista del suo giovanissimo protagonista (un irriconoscibile Jacob Tremblay) per rivolgersi proprio ai coetanei del personaggio.
Wonder si avvale così di tutte le caratteristiche di un prodotto per famiglie (...). Più che guardare a Freaks o Elephant Man, qui si strizza l’occhio al Quasimodo del Notre Dame di casa Disney. Il pregiudizio nei confronti dell’aspetto esteriore di Auggie verrà perciò abbattuto dal buon cuore del ragazzo, dalla sua intelligenza e dal calore della famiglia che lo circonda. (…)
Autore critica:Simone Soranna
Fonte criticacineforum.it
Data critica:

27/12/2017

Critica 2:Dopo l’immersione nei problemi dell’adolescenza di Noi siamo infinito (romanzo prima e film poi), lo scrittore/regista americano Stephen Chbosky sposta il suo obiettivo leggermente più indietro tornando ai problemi dell’infanzia. Wonder è l’adattamento di un fortunatissimo romanzo di R. J. Palacio (pubblicato nel 2012) che racconta la vita e le emozioni del piccolo Auggie Pullman, bambino di 10 anni affetto da una malformazione cranio-facciale dovuta a un difficile parto. I suoi primi anni di vita sono stati contrappuntati da ben 27 operazioni chirurgiche di ricostruzione dei tessuti, quindi un’infanzia solitaria, senza scuola, senza amici, ricolma solo di affetto familiare. I due genitori, infatti, si sono dedicati completamente a lui rinunciando alle proprie ambizioni e togliendo (in parte) attenzioni alla sorella maggiore Via.
Ci siamo. In questo quadro di partenza così particolare Chbosky innesta ogni link possibile con il classicissimo coming of age americano: la scuola, i bulli, le malinconie, le amicizie trovate e poi perdute, le sconfitte e poi le vittorie, ogni tappa rispetta perfettamente il racconto di formazione hollywoodiano. Ed è per questo che l’immaginario del cinema diventa il referente popolare per eccellenza: Star Wars (citato in più di un’occasione) è il testo base su cui innestare le fantasie protettive di Auggie e gli insulti crudeli dei bulli; Scream diventa una maschera protettiva per diventare un bambino cool ad Halloween, ma è anche una gabbia dolorosa che fa scoprire tante verità sui compagni di scuola; infine la visione collettiva de Il mago di Oz in gita scolastica apre definitivamente a un percorso di crescita.
Diviso in capitoli che seguono il punto di vista dei personaggi intorno ad Auggie (la sorella Via soprattutto, forse il carattere più commovente del film), Wonder procede spedito come un treno in corsa con tappe ampiamente attese: la scuola diventa il microcosmo americano dove si intrecciano dinamiche di potere, ingiustizie sociali, razzismo incipiente e riscatto individuale, in una gestione dei tempi narrativi da manuale. Ecco che all’impianto registico da indie anni ’00, si sovrappone un plot da vecchia scuola hollywoodiana: esaltazione della famiglia, slancio liberal nella costruzione di una società multietnica, accento posto sulle diversità per una crescita collettiva, infine la sconfitta dei “cattivi” sotto il segno dei buoni sentimenti. (...) Ma scavando e scartando intorno alla sua scintillante “confezione di natale” ci si può anche ritrovare a condividere sinceramente il vissuto Auggie… e questo, in fondo, è quello che il buon vecchio cinema classico hollywoodiano ha sempre fatto. (...)
Autore critica:Pietro Masciullo
Fonte critica:sentieriselvaggi.it
Data critica:

21/12 2017

Critica 3:
Autore critica:
Fonte critica:
Data critica:



Libro da cui e' stato tratto il film
Titolo libro:
Autore libro:

A cura di: Redazione Internet
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