Campo (Il) - Field (The)
Regia: | Jim Sheridan |
Vietato: | No |
Video: | Biblioteca Rosta Nuova - Columbia Tristar Home Video |
DVD: | |
Genere: | Drammatico |
Tipologia: | Spazio critico |
Eta' consigliata: | Scuole medie superiori |
Soggetto: | Tratto da un lavoro teatrale di John B. Keane |
Sceneggiatura: | Jim Sheridan |
Fotografia: | Talk Conroy |
Musiche: | Elmer Bernstein |
Montaggio: | J. Patrick Duffner |
Scenografia: | Frank Conway |
Costumi: | |
Effetti: | Maurice Foley |
Interpreti: | Richard Harris (Bull McCabe), John Hurt (Bird O'Donnell), Tom Berenger (Americano), Sean Bean Tadgh McCabe, Brenda Fricker (Maggie), John Cowley (Flanagen), Sean McGinley (Padre Doran) |
Produzione: | Noel Pearson |
Distribuzione: | Warner Bros. |
Origine: | Irlanda |
Anno: | 1990 |
Durata:
| 121’
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Trama:
| In Irlanda, l'anziano contadino Bull McCabe ha lavorato faticosamente un pezzo di terra fra le rocce, concimandola con le alghe marine raccolte lontano. Ma la terra dove alleva vacche, quel piccolo quadrato verde-smeraldo, non è roba sua: è di una vedova, che il paese detesta, la quale un giorno, volendo andarsene per sempre, la mette all'asta. Per Bull quella terra è tutto: da 18 anni non parla con la moglie Maggie; il figlio Tadgh non ha la sua passione, anche se è sottomesso al vecchio autoritario (che cova in cuore il dolore per l'altro figlio, impiccatosi anni prima quando sentì dire in casa che quel pò di zolle erbose non potevano bastare alla famiglia). All'asta (dove porterà tutto il suo denaro, 50 sterline) e con tutta la piccola comunità dalla sua parte, McCabe si presenta sicuro di vincere, ma ecco farsi avanti un giovane americano, venuto nella brughiera sia per visitare la tomba del nonno, irlandese e del posto, sia per aprire una cava di cui ha individuato il valore: la terra lavorata da McCabe lui la vuole per ricoprirla di cemento e destinarla all'impresa. Raddoppiando la base d'asta, l'americano ha facile vittoria. Bull, che sulle prime ha tentato con le buone di dissuadere l'intruso (tra l'altro appoggiato anche da Padre Doran) perde allora addirittura la testa. Acceso d'ira, incarica il debole figlio di percuotere il nemico, poi, allorchè vede che questi ha la meglio, in un impeto d'ira, lo uccide sbattendogli la testa su di uno spuntone roccioso del fiume. Tadgh, che si è assunto la colpa del delitto, si prepara a fuggire con una girovaga rossa di capelli e il vecchio gli dà del traditore. Mentre il prete scaccia dalla chiesa i villici, che sono tutti per Bull, e mentre la moglie riprende a parlargli suggerendo la calma, l'uomo, esasperato dal comportamento del figlio e dalla sfortuna, fracassa la roba di casa, si maledice e, raccolto il bestiame, lo spinge fra le pietraie in direzione dei grandi sproni rocciosi che sovrastano il mare. Tadgh, che ha abbandonato il carro dell'innamorata per correre verso il padre semi-impazzito, viene travolto dalla mandria muggente e precipita con essa sugli scogli. McCabe non ha ormai più alcuna ragione di vita: morti tragicamente ambedue i figli, perduta la "sua" terra, sfracellate le bestie, il vecchio si inoltra fra i marosi in cui andrà in cerca della Morte.
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Critica 1: | E' una forte tragedia rurale. La dimensione del film è grandiosa, miticoeroica. La recitazione di Richard Harris è ammirevole. |
Autore critica: | Lietta Tornabuoni |
Fonte critica | La Stampa |
Data critica:
| 8/6/1991
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Critica 2: | Tutto nonostante l'autentica e bella cornice irlandese tra mare e campagna, sa di teatro, con accenti marcati, sempre pronti a sfiorare il melodramma e i personaggi si propongono quasi soltanto come maschere, con indulgenze continue per il torvo e l'oscuro, più portati a declamare che non a sfumare. |
Autore critica: | Gian Luigi Rondi |
Fonte critica: | Il Tempo |
Data critica:
| 4/7/1991
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Critica 3: | Il campo è un film all'antica irlandese, uno strascico della letteratura naturalista che Jim Sheridan, sceneggiatore e regista, non sa affrancare dal cliché del "dramma umano aspro e possente" (la espressione cara alla pubblicità), il cui tragico eroe riecheggia l'"ampio respiro dei classici".
Giovanni Grazzini, Il Messaggero, 7/7/1991 |
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Libro da cui e' stato tratto il film |
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